venerdì 5 febbraio 2021

NUN TENÉ MANCO LL’UOCCHIE PE CCHIAGNERE…

 

NUN TENÉ MANCO LL’UOCCHIE PE CCHIAGNERE…

Il carissimo amico S.C. [che per motivi di riservatezza  identifico con le sole iniziali] mi à chiesto di spendere qualche parola per illustrargli l’iconica locuzione in epigrafe.

Tento di accontentarlo nel modo che segue: l’espressione che in italiano diventa “Non avere neppure gli occhi per piangere…” la si può cogliere sulle labbra di chi si duole della propria indigenza, della sua miseria, tanto grandi da non lasciargli neppure il modo di manifestarle piangendo.

Interessante è l’origine della datatissima espressione risalente a circa il 1810 quando per volontà di Madame Letizia Ramolino o Ramelino (madre di Napoleone), nel decennio francese (1808-1815)  la religiosa francese Giovanna Antida Thouret(Sancey-le-Long, 27 novembre 1765 – †Napoli, 24 agosto 1826), fondatrice della congregazione delle Suore della Carità venne nella città di Napoli per prestare la sua opera, con sette consorelle,  presso lo storico ospedale degli Incurabili, [fondato nel 1521 da Maria Lorenza Longo (Lleida 1463 circa  †Napoli, 1539)  religiosa spagnola naturalizzata italiana,] un complesso attestante un'attività umanitaria e sanitaria rivolta all'assistenza dei cosiddetti malati incurabili ed indigenti. Orbene a seguito di una delle frequenti epidemie che colpirono il Regno di Napoli  il complesso degli Incurabili, pur carente di mezzi, si trovò ad assistere moltissimi malati  e  Giovanna Antida Thouret invocò, con una missiva, il soccorso di  Madame Letizia Ramolino comunicandole testualmente che il complesso ospedaliero e le religiose che vi prestavano la loro opera di assistenza si trovavano nella piú grave miseria al segno che le religiose iperbolicamente non avevano altro che gli occhi per accomunarsi al pianto dei malati che piativano assistenza. L’icastica espressione usata da Giovanna Antida Thouret giunse alle orecchie dei napoletani della città bassa che la fecero propria anzi la resero piú emblematica  con l’affermare che esisteva una indigenza maggiore di quella delle religiose  e cioè quella del popolo al quale mancavano persino gli occhi per piangere e dolersi dell’inopia.L’espressione divenne cosí di pubblico uso che circolava persino a Corte ancóra nel 1861 al segno che Francesco II, partendo da Gaeta il 14 febbraio 1861, disse al comandante Vincenzo Criscuolo: «Vincenzino,[…] il Nord non lascerà ai meridionali neppure gli occhi per piangere”. Mai parole furono così vere!

M’auguro d’aver accontento S.C. ed aver interessato anche qualche altro lettore.Satis est. Raffaele Bracale

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