INESPRESSIVO, SMORTO E DINTORNI
Anche questa volta faccio sèguito
ad un
quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi
impongono di riportar solo le iniziali
di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi delle
voci italiane in epigrafe, di altri eventuali sinonimi e delle corrispondenti
voci del napoletano.
Cominciamo al solito a prendere
in esame le voci dell’italiano:
inespressivo/a agg.vo m.le o f.le che/chi è privo di
espressione; che/chi non esprime o non sa esprimere nulla: un viso, un
attore inespressivo Che/chi manca di efficacia nel manifestare i pensieri o gli
affetti; voce marcata sul fr. inexpressif ;
smorto/a agg.vo m.le o f.le 1 molto
pallido (riferito a persona): un volto smorto; essere smorto per la
paura | di colore, che non à vivezza, sbiadito: una tinta smorta
2 (fig.) privo di vivacità, scialbo: uno stile smorto;
etimologicante trattasi del part. pass. di smorire
= perdere il
normale colorito del viso, acquistando per malattia, malessere, meraviglia o
paura un pallore di morte (voce dal lat. volg. *morire, per il
class. mori con protesi di una esse
distrattiva);
questi due aggettivi or ora presi in considerazione tutti da riferirsi
all’aspetto d’una persona o figuratamente anche a concetti astratti ànno i loro sinonimi in
esangue agg.vo m.le o f.le 1 che è senza
sangue o à perso molto sangue: giacere esangue al suolo
2 (fig.) pallido, smorto: volto esangue privo di vitalità, di vigore; fiacco, spento:
stile esangue; voce dal lat.
exsangue(m), comp. di ex-, che indica privazione, e sanguis
'sangue';
cereo/a agg.vo m.le o f.le1.
di cera: foglio cereo, tramezzo di pura
cera d’ape che si mette negli alveari; porta impresso sulle due facce il fondo
delle celle da operaie, che le api devono completare costruendo il favo.
2.
del colore della cera bianca, molto pallido: volto cereo,
aspetto cereo, mani
ceree.
3.
In medicina, degenerazione cereo, lo stesso
che degenerazione amiloide; voce dal lat.cereu(m);
pallido/a agg.vo m.le o f.le 1 senza
colorito; cereo, esangue: un viso pallido; essere pallido come un
morto, come un cadavere, pallidissimo | divenir pallido,
impallidire.
2 (estens.) di colore, tenue, scialbo: rosa pallido
3 (fig.) vago, debole, evanescente: un pallido ricordo; ricordare
una pallida immagine | non avere la più pallida idea di qualcosa, non
saperne nulla; voce dal lat. pallidu(m), deriv. di pallíre 'essere pallido';
cadaverico/a agg.vo m.le o f.le 1 di
cadavere, proprio di un cadavere: rigidità cadaverica ' fenomeni
cadaverici, complesso di fenomeni degenerativi che si producono nel corpo
umano dopo la morte
2 (fig.) pallido, smunto, inerte; simile nell'aspetto a un
cadavere: viso cadaverico; voce denominale del lat. cadaver addizionato del suff. atono ico/a, suffisso di aggettivi di
origine latina (-icum) o tratti in italiano, come nel caso che ci
occupa, da sostantivi, che indica
genericamente relazione, appartenenza.
Con riferimento ad un colore
invece l’agg.vo smorto/a trova i seguenti sinonimi:
spento/a agg.vo m.le o f.le1 che non
brucia piú: fuoco spento |
calce spenta, idrossido di calcio
2 (fig.) privo di luce, di vivezza; smorzato, attutito: sguardo
spento; voce spenta; colori spenti
3 che non è in funzione (detto di dispositivo elettrico o di apparecchio
azionato da circuito elettrico): un televisore spento; l'automobile
scendeva a motore spento
4 (fig. non com.) che non esiste piú; morto, estinto: una tradizione ormai spenta; una
dinastia spenta da secoli
etimologicamente è il part. pass. agg.vato del verbo spegnere ( metatesi di un lat. volg. *expingere→spignere→spegnere, propr. 'cancellare',
comp. di ex- 'via da' e pingere 'dipingere'
stinto/a agg.vo m.le o f.le che/chi à perso il
colore; sbiadito: un abito stinto,
una camicia stinta etimologicamente è il part. pass. agg.vato
del verbo stingere (da un lat. volg. *extingere→stingere);
scolorito/a. agg.vo m.le o f.le che à perso colore
(anche fig.): un abito scolorito; un ricordo scolorito |
impallidito: un viso scolorito per la paura. etimologicamente è il part. pass. agg.vato del verbo scolorire
(denominale del lat. color con
protesi di una esse distrattiva).
Esaurite ad un dipresso le voci
dell’italiamo andiamo ad illustrare le corrispondenti voci del napoletano, che
sono:
abbisciulato/a agg.vo m.le o f.le
1détto in primis di
occhio spento, senza vivezza ed 2estensivamente di persona che abbia un
atteggiamento intontito, quasi addormentato confuso, inebetito, stranito,
smarrito, frastornato come – ad un dipresso – una pecora affetta da marciaia, cachessía acquosa (la cachessía in medicina è il patologico dimagrimento, causato da malattie
croniche debilitanti (endocrine, infettive, ecc.) o da estrema vecchiezza (c. senile).
In veterinaria, c. acquosa,
malattia infettiva degli ovini e del cavallo, sinon. di tifoanemia;voce
etimologicamente da ritenere part. pass. agg.vato dell’infinito abbisciulà a sua volta da riconnettere ad un lat. regionale
vissjola diminutivo di vissja = vescia, attraverso il percorso morfologico ad+vissiolare→ avvisiolare→abbisciulà
slavato/a agg.vo m.le o f.le 1 sbiadito,
pallido: capille junne slavate(capelli di un biondo slavato); faccia slavata (viso slavato)
2 (fig.) scialbo, poco espressivo:spressione slavata (stile
slavato). voce etimologicamente part.
pass. agg.vato dell’infinito slavà ( dal
lat. lavare con protesi di una
esse distrattiva).
smattuto/a agg.vo m.le o f.le 1 scolorito/a,
opaco/a;
2 (fig.) languido/a, illanguidito/a;
voce etimologicamente part. pass. agg.vato dell’infinito smattí [denominale del tardo lat.
mattu(m)=opaco con protesi di una esse intensiva].
murtacino/a agg.vo m.le o f.le 1 molto
pallido (riferito all’incarnato di
persona), cadaverico | (détto di
colore), che non à vivezza, sbiadito
2 (fig.) privo di vivacità, scialbo voce etimologicamente dall’iberico morticino marcato sul lat.
morticinu(m);
spàlleto/a agg.vo m.le o f.le ; 1Smorto,
sbiancato, che à perduto il colore naturale 2 (fig.) Tenue, debole, evanescente,smorto, sbiadito; voce
etimologicamente dal lat. pallidu(m) con
protesi di una esse intensiva).
E con questa voce potremmo esaurire
l’argomento, tuttavia mette conto
ricordare che sempre con riferimento all’aspetto
d’una persona è talvolta possibile usare, estensivamente/figuratamente,
anche uno dei seguenti agg.vi che di
per sé rendono l’italiano
scipíto/a agg.vo m.le o
f.le 1 senza sapore; troppo poco salato, insipido, sciapo: un
brodo scipíto
2 (fig.) sciocco, insulso, privo di spirito, smorto;
voce etimologicamente part. pass. agg.vato dell’ antico infinito scipire (dal lat. ex-sapere→sciàpere→sciapíre con
cambio di coniugazione); in napoletano questo scipíto anche nei significati figurati è reso con
basciòscio/a agg.vo m.le o f.le 1 in
primis sciocco, rammollito, rimbambito e 2 per estensione
vuoto,smorto, privo di nerbo ; non di facile lettura l’etimologia: a bascioscio
non dovrebbe essere estraneo lo spagnolo chocho nell’accezione di molle,vuoto,
ma non è peregrina l’idea che riporta il
nostro basciòscio alla voce baciocco/occolo sorta di strumento sonoro di legno fatto a
mo’ di scodella, dato ai fanciulli per giocarci, quale tamburello; in fondo il napoletano basciòscio
connota lo sciocco vuoto di zucca;
chiafèo agg.vo e s.vo m.le antichissima voce
maschile e solo maschile , quasi desueta che indica lo sciocco, il grullo, il
melenso e per estensione il vuoto, molle, inespressivo; etimologicamente da collegarsi al greco kophòs = babbeo, attraverso l’aggettivo
kophàîos;
‘nzipeto/a agg.vo m.le o f.le insipido, privo di sale, di persona che
espressivamente non dà gusto, privo com’è di nerbo, efficacia, incisività; voce
dal lat.insípidu(m) con
normale ns→nz come in
‘nzalata← insalata, ‘nzieme←insieme e con adozione della sorda (t)
in luogo della sonora (d) come avviene nell’ultima sillaba
di parole sdrucciole: cfr. fràceto←
fracidu(m), límpeto←limpidu(m), úmmeto←(h)umidu(m);
sciaddeo/a – sciardeo/a agg.vo
e s.vo m.le o f.le:
esattamente lo sciocco,l’inetto, l’incapace buono a nulla e per estensione
talora smorto, pallido,vuoto; rammenterò qui che sciaddeo/sciardeo son
la medesima parola: nella seconda si è verificato il fenomeno del parlato
popolare di rotacizzare la prima d, ma la parola è la stessa; per quanto
riguarda l’ etimologia di sciaddeo escludo a priori che la si
debba riferire al nome dell’apostolo Giuda Taddeo che con sciaddeo à solo una tenua assonanza, non risultando da
nessuna sacra scrittura (vangeli – atti degli apostoli – lettere etc.) che il
suddetto Giuda Taddeo fosse uno sprovveduto o un incapace, e propendo per il
verbo greco skedao= comportarsi da sbandato e/o sprovveduto; ancóra
ricorderò che dal femm. di sciardeo,cioè
da sciardea si trasse il diminutivo sciardella nel significato di
donna inetta, di casalinga incapace di fare i donneschi lavori di casa con
attenzione e secondo i crismi dovuti; a Napoli è 'na sciardella
la casalinga che lavi le stoviglie, facendosele scappare di mano e rompendole,
che lavi i pavimenti con poca acqua, che
spolveri superficialmente, che riponga gli abiti in modo raffazzonato,
cosí che riprendendoli uno li trovi stazzonati e gualciti al punto di non poterli
indossare, una donna insomma inetta ed inaffidabile, una sbadata patentata.
E qui giunti non mi pare ci sia altro da
aggiungere per cui mi fermo, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed
interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e chi forte
dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.
Raffaele Bracale
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