Jí
ASCIANNO oppure VULÉ PAGLIA PE CCIENTO
CAVALLE
Mi è stato chiesto, via e-mail, dal
caro amico A. A. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per
illustrare significato e portata della locuzione in epigrafe.L’accontento súbito precisando in primis e prima di
entrar nel vivo dell’argomento che l’espressione la si ritrova (quasi
certamente mutuata dal napoletano) anche in altre parlate regionali meridionali
come nel dialetto tarantino dove (coniugata nel verbo volere alla 2ª
perona dell’indicativo presente) suona vo’ pagghia pe ciente cavadde
o come nel dialetto della barlettana Margherita di Savoia dove(
sempre coniugata nel verbo volere
alla 2ª perona dell’indicativo
presente) suona vòule pagghje che ccinde cavàdde
Come
facilmente si comprende si tratta sempre della medesima locuzione una volta
coniugata all’infinito (nel napoletano dell’epigrafe) altre vòlte coniugata
alla 2ª perona dell’indicativo
presente, ma la sostanza non cambia. Vediamola. Ad litteram del napoletano essa
vale:andare in cerca, volere, o
pretendere paglia per cento cavalli. Ugualmente ad litteram nella
morfologia delle altre parlate regionali coniugata alla 2ª perona dell’indicativo presente essa
sta per va in cerca, vuole, o pretende
paglia per cento cavalli. Stabilita la corrispondenza della espressione
nelle varie parlate, vediamo ora quale sia oppure siano il/i significato/i
nascosto/i della locuzione.
In effetti la locuzione è intesa in piú significati nascosti anche in uno
stesso luogo e volta a volta è usata
1) riferita a chi, lasciando
intendere che come lui non c’è ne sono altri, si vanti di molte prodezze che però in realtà non à mai fatto;
2) riferita
a chi
sia aduso a tergiversare,a perdere tempo, cerchi di mettersi a fare qualcosa di spropositato
rispetto alle forze di cui disponga;
3)
riferita a chi sia aduso ad un comportamento provocatorio
lasci sempre intendere che se si scontrasse con
qualcuno, con lo spostarsi della
conversazione sul contatto fisico,
potrebbe diventare pericoloso,
essendo egli pronto a venire alle mani.
Tuttavia a mio avviso l’unico
autentico significato nascosto dell’espressione non è nessuno dei surriferiti
quanto il seguente che illustro sub
4) trattasi di una locuzione riferita
a chi
sia aduso ad un comportamento prepotente, autoritario, sopraffattore, prevaricatore,
addirittura aggressivo, arrogante mostrandosi nelle sue pretese e/o richieste esoso quando non sordido e/o avaro.
Tanto
affermo in quanto dei quattro significati illustrati il quarto è il solo piú
aderente alla situazione che generò la locuzione affiorata sulle spazientite
labbra d’ un feudatario d’un non meglio identificato signorotto irpino che, per
sfruttare al massimo le contribuzioni dovutegli dai suoi vassalli richiese ad
uno di essi granaglie e foraggi in fieno e/o paglia in quantità esorbitanti,
certamente eccedente il fabbisogno del signorotto che non aveva nella sua
scuderia i cento cavalli per i quali chiedeva foraggio, né una famiglia/corte tanto
vasta da giustificare le enormi, spropositate richieste di vettovaglie
e/o granaglie.
Jí ascianno =
andare in cerca, volere, agognare,pretendere letteralmente: jí = andare infinito del verbo jí/jire dal latino ire; ascianno
voce verbale (gerundio) dell’infinito asciare/ ascià= cercare con impegno, quasi affannosamente con etimo dal lat. volgare adflare→afflare =annusare con il normale
esito fl→sci;
vulé = volere,
esigere, chiedere, pretendere infinito
del verbo vulé dal Lat. volg.*vulire collaterale di *volíre, per il class. velle, ricostruito sul tema del
pres. volo e del perfetto volui
paglia s.vo
f.le 1 l'insieme degli steli disseccati dei cereali già mietuti e
battuti
2 (non com.) stelo singolo di paglia: essere
liggiero comme ‘na paglia (essere leggero come una paglia )
3 oggetto prodotto con paglia (spec. cappello, borsa, pantofole): ‘e
ppaglie ‘eSciurenza (le paglie di Firenze)
4 paglia ‘e fierro, detta com. paglietta matassina di
trucioli metallici usata per pulire o lucidare;
5 (gerg.) sicarreta (sigaretta)
6 (per estensione come nel caso che ci occupa .)fieno,
foraggio,stoppia, strame. Voce dal lat. palea(m).
ciento agg. num. card. invar.
1 numero che corrisponde a
dieci decine; nella numerazione araba è rappresentato da 100, in quella romana
da C:
2 con valore indeterminato o iperbolico indica gran numero,
grande quantità. Voce dal lat. cĕntu(m)→
cientu(m)→ciento.
cavalle s.vo m.le pl. del sg cavallo
1 grosso mammifero erbivoro con testa lunga, collo diritto sovrastato da
criniera, coda corta con peli lunghissimi, orecchie corte e diritte, arti con
un solo dito coperto dallo zoccolo; sorvolo
su altri significati. Voce dal lat. caballu(m).
E qui penso di poter far punto convinto
d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A. A. ed interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e piú genericamente
chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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