venerdì 3 marzo 2017

VARIE 17/274

1.TENÉ 'E RRECCHIE PE FFINIMENTE 'E CAPA Ad litteram: tenere le orecchie per guarnimento della testa. Divertente locuzione di portata esattamente contraria alla precedente, che viene usata nei confronti di chi sia cosí duro d'orecchio da fare ritenere i loro padiglioni auricolari buoni solo per agghindare la testa. 2.TENÉ MENTE nell’esortazione di tono dispiaciuto rivolta a qualcuno da cui si chieda o ci si attenda una compartecipazione emotiva: TIENE MENTE!=poni mente, osserva,renditi ben conto, guarda un po’ciò che succede! 3.TENE 'NA VARVA COMM' A SSALARDO! Letteralmente: Avere una barba come Salandra. Espressione desueta da intendersi in senso ironico ed antifrastico; in realtà essa vale: essere sbarbato Id est: Avere inclinazioni del tutto diverse da Salandra e avere un comportamento opposto a quello tenuto dal Salandra; piú esattamente: mantenersi neutrali davanti a situazioni o faccende in cui per codardia, timore o pusillanimità non si voglia prender partito. L’espressione abbastanza moderna (1914 ca) fu coniata prendendo a riferimento il comportamento di Antonio Salandra (Troia, 13 agosto 1853 –†Roma, 9 dicembre 1931), politico italiano, presidente del consiglio dei ministri dal 21 marzo 1914 al 18 giugno 1916; costui conservatore, divenne primo ministro dopo la caduta del governo di Giovanni Giolitti (Mondoví, 27 ottobre 1842 – †Cavour, 17 LLUglio 1928) politico italiano, piú volte presidente del Consiglio dei ministri.Fu uno dei politici liberali piú efficacemente impegnati nell'estensione della base democratica del giovane Stato unitario; Salandra fu scelto dallo stesso Giolitti che ancora guidava la maggioranza in parlamento. Comunque, egli si distaccò ben presto da Giolitti sulla questione della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale. Mentre Giolitti era schierato a favore della neutralità, Salandra e il suo ministro degli esteri, Sidney Sonnino, appoggiavano l'intervento a fianco della Triplice Intesa(un'intesa politica raggiunta da tre grandi potenze, cioè Francia, Regno Unito ed Impero russo all'inizio del XX secolo), e si assicurò l'entrata in guerra dell'Italia, nonostante l'opposizione della maggioranza del parlamento (Neutralità italiana (1914-1915)). Chiarito che l’atteggiamento del Salandra fu improntato all’interventismo, se ne ricava che - con l’intenderla in senso antifrastico - l’espressione in esame, equivale a mantenersi neutrali nelle occasioni pericolose o compromettenti. Da notare come nell’espressione napoletana viva la corruzione del cognome Salandra adattato in Salardo. 4.TENÉ 'O CUORIO A PPESONE Ad litteram: avere le cuoia a pigione id est: essere costretti a vivere a rischio continuo, in modo precario, nelle mani della malasorte, in un clima di continua incertezza, come chi - non essendo proprietario di alloggio, sia costretto a prenderne uno in pigione al rischio di vedersi improvvisamente messo fuori dal proprietario. Con il s.vo cuorio (dal lat. cŏriu(m)→cuorio si intende anche in italiano 1 pelle di animale conciata in fogli spessi e semirigidi, per la confezione di oggetti d'uso: borsa, scarpe di cuoio 2 (estens.) pelle dell'uomo: cuoio capeLLUto; avere il cuoio duro, essere resistente, duro a morire; tirare, stendere le cuoia, morire. 5.TENÉ 'O FFRÀCETO 'NCUORPO Ad litteram: avere il fradicio in corpo id est: portarsi dentro, tentando di non appalesarle, ingenti carenze intellettive o morali, o - piú spesso - pessime inclinazioni; va da sé che ci sia poco da fidarsi di chi abbia tali carenze o inclinazioni. BRAK

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