‘NGUACCHIO o pure ‘NQUACCHIO
La parola in epigrafe,(si tratta infatti di un sol termine, reso con due diverse grafie), nel suo significato primo di bruttura, lordura, sudiciume risulta essere – quanto al suo etimo – un deverbale di ‘nguacchià/’nquacchià voci tutte di origini onomatopeiche su di un nguacc/nquacc d’avvio; i verbi ànno il loro significato primo di: sporcare, insudiciare, macchiare, imbrattare;proprio in tali accezioni la parola in epigrafe fu usata per indicare quegli inopinati sgorbi e macchie d’inchiostro che – complici la distrazione, l’inchiostro ed il pennino della penna comune – lordarono quaderni e libri al tempo (1950) delle scuole elementari; quando poi (1955) con l’avvento della penna biro che mandò in soffitta inchiostro, calamaio, pennini e penne comuni,divenne desueta anche la parola ‘nguacchio/’nquacchio essa venne sostituita da spirinquacchio usata per indicare non lo sgorbio o la macchia casuale, quando quel ghirigoro voluto e cercato prodotto per saggiare se l’inchiostro contenuto nella cannuccia di plastica della penna biro fosse ancora sufficiente o sufficientemente fluido per permettere di scrivere; poi che per saggiare la scorrevolezza e fluidità del detto inchiestro, si muoveva in maniera piú o meno circolare la penna tenuta rigidamente perpendicolare al piano di scrittura, la traccia che se ne ricavava era di forma spirale, di talché il disegno ottenuto era pur sempre ‘nu ‘nguacchio, ma in quanto di forma spiraleggiante, finí per esser definito spirinquacchio/spiringuacchio; la parola napoletana ‘nguacchio o ‘nquacchio oltre ai cennati significati, à poi un suo significato estensivo che è quello di: situazione intrigata, pasticcio di difficile soluzione ed ancóra infine è usato per significare – quale traslato furbesco - la deflorazione con conseguente fecondazione di una giovane che consenzientemente, da nubile, si sia fatta possedere da un innamorato; nelle cennate due accezioni pasticcio di difficile soluzione, situazione intrigata la parola è trasmigrata pure se in non tutti, in molti dei piú usati e corposi vocabolarî della lingua italiana dove è diventata: inguacchio; ugualmente un significato estensivo ànno i verbi nguacchià/’nquacchià che in lingua napoletana vengono usati per indicare oltre che i cennati: sporcare, insudiciare, macchiare, imbrattare, anche l’ungere o il condire esageratamente in ispecie con sugo di pomodoro; molta meraviglia à destato in me il fatto che mentre abbia incontrato in molti dizionarî della lingua italiana il termine inguacchio, in nessuno vi ò ritrovato il verbo da cui dovrebbe essere scaturito: inguacchiare… Misteri della lingua italiana!
Raffaele Bracale
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1 commento:
Bellisimo questo blog! Appena scoperto. Detto questo, ho trovato qui il significato della parola napoletana 'nguacchio, e mi chiedo se abbia che vedere con l'italiano "guazzabuglio" = mescolanza confusa di cose eterogenee, prob. comp. di "guazza" e -buglio , da 'bollire'. e anche "guazzo" = 1) bagnato per terra; 2) pittura a base di pigmenti colorati disciolti in acqua (cfr. francese gouache). Dal Dizionario Garzanti della lingua italiana, 1965. Un saluto cordiale.
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