PASTA E PISELLI
Nota
Di questa gustosa minestra
sarebbe opportuno parlar all’approssimarsi della primavera, in quanto un
tempo tale minestra fu quasi esclusiva della stagione primaverile
allorché si raccoglievano, quale primizia, i frutti e segnatamente i semi eduli
i veri e propri piselli (dal lat. volg. *pisellu(m), dim. di
pisum, che è
dal gr. píson
'pisello') di questa pianta erbacea rampicante con fiori bianchi o colorati,
foglie composte e baccelli contenenti semi verdi sferici (fam.
Leguminose);da un po’ di tempo a questa parte, fortunatamente, soprattutto per merito della surgelazione
industriale, i piccoli piselli primaverili si trovano durante tutto l’anno e
tali prodotti conservati non ànno nulla da invidiare a quelli freschi
di campo e talvolta sono addirittura migliori (a sentire le nostre accorte
massaie) di talché è possibile durante
tutte le stagioni l’anno approntare la appetitosa, salutare, gustosa minestra
in epigrafe e ve ne posso perciò dire anche in tempo invernale.
ingredienti
e dosi per 6 persone
1 kg. di piselli
freschi (peso lordo) oppure
5 etti di piselli
sgranati o surgelati,
1 spicchio d’aglio mondato e tritato finemente,
1 cipolla bianca tritata,
1 carota grattata e tritata,
½ costa di sedano grattata e tritata,
½ bicchiere di olio
extravergine di oliva ,
1 cucchiaio di strutto,
1 etto di pancetta tesa tagliata a listelli cm 5 x 1 x 1,
1 litro o piú di brodo vegetale
anche di dado ,
sale fino alle
erbette e pepe bianco q.s.,
4 etti di pasta (tubetti
tipo avemaria,oppure stortini per una minestra classicamente asciutta, o
vermicelli spezzati (2 cm.)
nel caso si preferisca, ma io lo sconsiglio, una minestra piuttosto brodosa,
1 etto di Pecorino
laticauda grattugiato .
1 ciuffo di mentuccia lavato asciugato e tritato finemente.
procedimento
Sgranare i piselli.
Approntare il trito fine di aglio, cipolla, carota e sedano
e farlo soffriggere in una pentola per minestra con l’olio ed il cucchiaio di
sugna a fiamma media.
Riscaldare il brodo e tenerlo a temperatura.
Quando il trito sarà
dorato aggiungere la pancetta e dopo cinque minuti i piselli (quelli surgelati non occorre
scongelarli), allungare con una ramaiolata di brodo bollente e farli cuocere a fuoco vivo per 10 minuti
dalla ripresa del bollore.
Aggiungere 4-5 mestoli di brodo, portarlo ad ebollizione,
regolare di sale ed aggiungere la pasta;
a Napoli si usano, per questa minestra o i tubetti piccoli (avemarie) oppure
gli stortini per una minestra classicamente asciutta,si possono usare anche i vermicelli spezzati nel caso si preferisca,
ma io lo sconsiglio, una minestra piuttosto brodosa,:dipende dai gusti o dalle
tradizioni familiari; personalmente preferisco le avemarie,o gli stortini
poiché amo secondo tradizione le
minestre asciutte (per modo che nel piatto si possa infiggere una forchetta che
vi resti ben dritta) e non brodose. Cuocer la pasta a seconda del gusto o del tempo di cottura
consigliato sulla confezione della pasta
scelta. Aggiungere qualche mestolo di brodo se necessario.
A fine cottura unire il pecorino ben grattugiato,il trito di
mentuccia, mescolare bene e lasciare
riposare un paio di minuti prima di
servire,spolverizzando in fine con una generosa macinata a fresco di pepe bianco.
Vini: secchi e
profunati bianchi campani ( Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco
di Tufo) freddi di frigo.
Mangia Napoli, bbona salute!
Raffaele Bracale
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