giovedì 28 marzo 2019

SBREVUGNÀ


SBREVUGNÀ
Il caro amico A. R. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per illustrare significato e portata della parola napoletana in epigrafe. Gli ò cosí risposto: L’antico verbo di cui mi chiedi, spessissimo usato al participio passato sbrevugnat/a come sinonimo di sbetuperato/a,smerdiato/a ed estensivamente anche  scrianzato/a, scustumato/a è un verbo usato in napoletano per rendere l’italiano svergonare, disvelare qualcosa di segreto al fine di sconfessare, squalificare,sbugiardare qualcuno/a che menta spudoratamente, nella speranza che quel/la qualcuno/a ne provi rossore; il verbo napoletano  etimologicamente deriva da un prefisso intensivo S- + il lat. verecundiare per il tramite di uno *sbregunniare>sbreunniare>sbre-v-ugnare [con nj>gn e suono di transizione –v- in sostituzione della –g- caduta ed è un verbo che icasticamente pone l’accento sulla funzione correttiva di chi svergoni, squalifichi o addirittura tradisca il bugiardo, inducendolo al pentimento.
   E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A. R.  ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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