STUCCHIMACCHIO/STRUCCHIMACCHIO/STRICCHIMACCHIO
Questa volta su solleticazione del caro amico N.C. (al
solito, motivi di riservatezza mi impongono di
riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per
sollecitar ricerche) mi occupo della
datatissima e forse desueta voce
napoletana in epigrafe che ormaje si può cogliere sulle labbra di
qualche stagionato napoletano che ancòra la usa quando parla di un qualunque
liquido o estensivamente, come dirò,unguento, pomata e simili di cui non sappia
o non gli sovvenga il nome e talora, con una sorte di metonimia, anche per
indicare il suo relativo contenitore, quando si tratti di una bottiglina,
flacone od ampollina o astuccio cilindrico [come quello dei rossetti].E cosí ò
fatto luce sul significato del vocabolo; ora rammenterò a chi lèggesse che in
origine esso venne usato nella originaria lezione di “stucchimacchio” cosí come
derivava dalla storpiatura dell’agg.vo greco
“stomachikós”= (bevanda) giovevole allo stomaco preso a modello per
indicare qualsivolesse liquido anche quando non fósse esattamente una
bevanda da far bene, aiutare, agevolare,
favorire, avvantaggiare l’organo deputato alla digestione; successivamente
nella città bassa il vocabolo in esame finto sulle labbra dei popolani di
piazza san Francesco e zone limitrofe vénne ulteriormente corrotto in
“strucchimacchio”e/o “stricchimacchio” ampliandone, a dileggio, il significato in
riferimento ad ogni rossetto, unguento o
pomata usati dalle relative consorti. Non mi pare ci sia altro da aggiungere
per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato
qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori e chi forte dovesse imbattersi in queste paginette.
Satis est.
Raffaele Bracale
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