LA PARLATA
NAPOLETANA e la costruzione delle espressioni con dentro, sopra, sotto ed altri
avverbi/ preposizioni improprie del toscano.
Premesso
che le parole e le frasi da esse formate servono a riprodurre il pensiero, sia
che si parli, sia che si scriva, un napoletano, nello scrivere in vernacolo,
non potrà pensare in toscano e fare poi una sorta di traduzione:commetterebbe
un gravissimo errore.Per esemplificare: un napoletano che dovesse scrivere:
sono entrato dentro la casa, non potrebbe mai scrivere: so’ trasuto dint’ ‘a casa;
ma dovrebbe scrivere: so’ trasuto dint’â (dove la â è la scrittura contratta (crasi)
della preposizione articolata alla) casa; che sarebbe l’esatta riproduzione del suo
pensiero napoletano: sono entrato dentro alla casa. Allo stesso modo
dovrà comportarsi usando sopra (‘ncopp’ a...) o sotto (sott’a....) in mezzo
(‘mmiez’ a...) vicino al/allo (vicino a ‘o→vicino ô) e cosí via, perché un
autentico napoletano(che pensi in
napoletano e non in italiano) articola mentalmente sopra al/alla/alle/ a gli...
e non sopra il/la/le/gli... e parimenti pensa sotto al... etc. e non sotto il ... etc. D’ altro canto anche per la lingua italiana i
piú moderni ed usati lessici (TRECCANI)
almeno per dentro non disdegnano le costruzioni: dentro al, dentro alla accanto alle piú classiche dentro il, dentro la.
RaffaeleBracale
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