MAGNARSE ‘A REZZA D’ ‘O CORE
L’espressione in epigrafe che ad litteram vale: Mangiarsi la rete del cuore, nutrirsi del
pericardio è un’icastica quantunque iperbolica locuzione usata in
riferimento all’incresciosa situazione psicologica, interiore di chi esacerbato, irritato, da qualcuno a cui non riesca a rispondere, rendendogli
pan per focaccia o di cui non riesca o
non si possa liberare o ancóra in riferimento all’incresciosa situazione di chi sia arrabbiato, stizzito per qualcosa a cui non possa porre o sia
incapace di porre rimedio e nell’un caso e nell’altro si
macera, si tormenta, affligge o angustia nel proprio essere quasi
consumandosi e sino quasi ad iperbolicamente nutricarsi del proprio
pericardio; il tutto per significare
quanto (per colui che si sente quasi costretto ad agire come nell’espressione
in epigrafe) siano insopportabili, fastidiosi, irritanti, indisponenti,
seccanti, molesti, fastidiosi gli avvenimenti o la persona che lo affliggono,
lo tormentano lo angariano al
segno che l’oppresso, incapace di trovare una soluzione positiva che lo soddisfi finisce per sfogare la propria rabbia
repressa su se stesso nutrendosi addirittura, iperbolicamente del proprio pericardio.
In coda a tutto quanto détto preciso che la locuzione in
epigrafe non va confusa con altra, a prima vista simile, ma che è – come dirò –
molto diversa e che suona: MAGNARSE ‘O
CORE A PPEZZULLE; questa ultima che vale: Mangiarsi il cuore a pezzetti infatti non fa riferimento alla
situazione di chi si tormenta, affligge
o angustia nel proprio essere perché non
riesce a contrastare qualcuno o qualcosa che lo irriti, incollerisca,
stizzisca, indispettisca o sdegni ma –
al contrario – configura il proponimento di quell’esacerbato che invece di
macerarsi subendo inerte , intenda
reagire e minacci l’antagonista vero o figurato di volersene iperbolicamente mangiare il cuore ridotto dapprima a
pezzettini per comodità di deglutizione.
magnarse è l’infinito riflessivo del verbo magnà
(magnare) etimologicamente forma
metatetica del francese manger originata dal latino manducare incrociata con una voce popolare (gnam, gnam) di tipo onomatopeico.
rezza
s.vo
f.le 1 rete a maglie fittissime, usata per lavori di ricamo 2 rete da
pesca.3 (come nel caso che ci occupa) pericardio,membrana sierosa
che riveste il cuore, omento, peritoneo,
membrana sierosa che avvolge la massa
gastrointestinale con riferimento in primis a quello del maiale. voce dall’acc.
lat. retia neutro pl. del sg. rētĕ( =rete);
core s.vo m.le cuore 1
(in primis.) organo muscolare
cavo a forma di cono, situato nella parte mediana della cavità toracica, con
l'apice rivolto a sinistraè centro motore dell'apparato circolatorio;
2 (estens.) la parte del petto dove sta il cuore
2 (estens.) la parte del petto dove sta il cuore
3 (fig.) la sede degli affetti, dei sentimenti
e delle emozioni; la parte più intima dell'animo;
4 (fig.) ardimento, coraggio;
5 qualsiasi oggetto a forma di cuore: core ‘e Maria [cuore
di Maria], (bot.) pianta ornamentale con fiori rossi a forma di
piccoli cuori (fam. Papaveracee)
6 il centro, la parte centrale o più interna di qualcosa (anche fig.)
6 il centro, la parte centrale o più interna di qualcosa (anche fig.)
voce dal nom. lat. cor
pezzulle = pezzetti s.vo
m.le pl. del sg. pezzullo
=pezzetto; pezzullo è il diminutivo del s.vo piezzo 1quantità, parte non determinata, ma
generalmente piccola, di un materiale solido; 2 parte, porzione di un tutto, frammento;3 pezzo, parte,rattoppatura (piú spesso però, in tal senso al femm. pezza);
etimologicamente pezzullo è ottenuto partendo dal maschile piezzo che al
f.le è pezza ambedue dal
lat. medioevale pettia di origine celtica, attestata nel lat.
parlato anche come petia e pecia; da notare
che la forma maschile comporta rispetto al femminile la dittongazione popolare e→
ie in sillaba seguita da due consonanti come
altrove cappiello←cappello, castiello←castello
etc.;al s.vo m.le piezzo è aggiunto il suffisso –ullo;
ollo/a –ullo sono suffissi diminutivi di s.vi ed
aggettivi; ambedue continuano il lat. ullus/a suffisso nato aggiungendo –ulus a
termini in ur ottenendo dapprima urulus poi contratto in
-ullus; l’esito fu –ollo/-olla
in Toscana ed –ollo/-olla oppure ullo in Campania ed Abbruzzo ed –ullu/-uddu
nell’estremo mezzogiorno.
Brak
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