RIPOSTIGLIO
Ancóra una volta mi trovo a raccogliere una garbata provocazione
del mio caro amico P.D.F.(i consueti problemi di riservatezza mi
costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che,memore ch’io
abbia piú volte affermato che il napoletano sia piú preciso e circostanziato
dell’italiano, mi à sfidato ad elencare
ed a parlare delle eventuali voci del
napoletano che rendano piú acconciamente
quella italiana dell’epigrafe e
di loro eventuali sinonimi . Come ò già
détto alibi e qui ripeto il caro amico –
come diciamo dalle mie parti - m’ à
rattato addó me prore (letteralmente: mi à grattato dove mi prude, id est: mi à
sollecitato sul mio terreno preferito) per cui raccolgo pure questo guanto di sfida e , come è giusto che sia,principio con l’esaminare dapprima la voce
dell’italiano:
ripostiglio s.vo
m.le estremamente generico [der. di
riposto, part. pass. di riporre (dal lat. repōnĕre, comp. di
re- e pōnĕre «porre»)]. Piccolo ambiente
(stanzetta, sottoscala, armadio a muro, ecc.) destinato a deposito di oggetti e
prodotti varî che si vogliono tenere in serbo o, per qualche ragione,
nascondere alla vista; i sinonimi repositorio, sgabuzzino, armadio a muro,
sottoscala, stanzino ànno tutti lo stesso significato ed il medesimo
imprecisato uso.
E veniamo all’ idioma
napoletano chemolto piú icastico,
circostanziato e preciso dell’italiano à svariati termini per rendere quello
dell’epigrafe registrando:
annascunniglio
s.vo m.le [deverbale
del lat. tardo inabscondĕre, comp. di in- e abscondĕre] nascondiglio,
ricettacolo, rifugio riservato ed angusto
usato soprattutto da persone che
intendono celarsi alla vista altrui.
arzenale
s.vo
m.le [dall’arabo dār aş-ṣinā῾a «casa del mestiere»]. 1. Complesso di darsene, stabilimenti e
officine per la riparazione, la manutenzione o anche la costruzione di naviglio
militare. 2. Officina di fabbricazione o riparazione delle armi per l’esercito
terrestre; deposito di armi; i luoghi sub 1 e 2 sono per solito segreti, ubicati lontano dai centri abitati e ne è
inibita la frequentazione a chi non sia addetto ai lavori. 3. Luogo nascosto usato per la
raccolta, spesso disordinata, di oggetti diversi voluminosi:
arcamatra
s.vo
f.le [dal lat. med. archamatra]cassa domestica in cui celare e conservare
alimenti (in primis pane fresco) al sicuro di animali e/o agenti atmosferici.
caracuoncolo/
scaracuoncolo s.vo m.le doppia morfologia[con la seconda
intensiva della prima attraverso la prostesi di una S rafforzativa
] di un’unica voce [ diminutivo del greco charàkion] cavità, caverna
sotterranea per molteplici usi,
ma usata soprattutto come nascondiglio da chi abbia commesso reati e
tenti di sfuggire alla cattura.
recuoncolo
s.vo m.le
[adattamento locale del diminutivo greco
charàkion
] cavità
sotterranea usata in periodi bellici
per mettere al sicuro gli oggetti
preziosi, in quelle piú antiche, risalenti
addirittura alla seconda fase dell’età del bronzo e gli inizî dell’età del
ferro, i paleontologi vi ànno ritrovato generalmente pani di rame e di bronzo ed
oggetti lavorati con queste materie prime
screttòrio/screttòrejo s.vo
m.le [dal
lat. mediev. Scriptorium] con doppia morfologia (la seconda
registrata nel D’Ambra risulta piú
antica della prima) piccolo stipetto
annesso ad una scrivania con tavola ribaltabile usato per conservare penne,
calamai, inchiostro e carta per scrivere.
E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro
ed esauriente ed aver soddisfatto la curiosità dell’amico P.D.F. quella dei miei ventiquattro lettori e di chi forte si imbattesse in queste
paginette.Satis est.
R.Bracale Brak
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