giovedì 2 aprile 2020

PIGNASECCA


PIGNASECCAsignificato ed origine del nome.
A Napoli la centralissima zona (largo,via e vico) a ridosso dell’odierna piazza Salvo D’Acquisto(un tempo largo della Carità) che oggi ospita uno dei piú noti e fiorenti mercati di generi commestibili frequentato in ogni ora del giorno dall’alba al tramonto ed oltre,un tempo (1500 ca) era una zona fuori delle mura della città e faceva parte degli ameni orti (siti nella zona nota con il nome di Biancomangiare per indicare la salubrità del sito, cosí come in molti testi di toponomastica partenopea dal canonico  Celano, al Benedetto de Falco, al  mons. Galante ed altri) di Fabrizio  Pignatelli di Monteleone[morto nel 1577,generale napoletano al servizio della Spagna, liberò le Calabrie dalle scorrerie dei Turchi, fu maestro di campo generale nelle guerre di Fiandra, combatté a Tripoli. Fondò a Napoli l'ospedale dei Pellegrini]. Allorché poi la municipalità espropriò la zona per procedere all’apertura della strada di Toledo e spianò gli orti, di tutta la vegetazione non restò che un pino (in napoletano, per metinomia  pigna cosí come lo strobilo del pino) e su di esso nidificarono numerose gazze o piche presenti in zona e  che usavano nasconder nei loro nidi gli oggetti (anche preziosi) che rubavano entrando nelle cicostanti abitazioni. L’arcivescovo del tempo, non meglio identificato, stanco delle lamentele che gli pervenivano dai derubati lanciò(cosí come ci ricorda mons. Galante) una scomunica contro gli ignoti ladri ed allorché la refurtiva fu rinvenuta dalla forza sul pino gli si girò scioccamente la scomunica, comminata ai ladri, mediante l’apposizione d’un cartiglio che  a memoria fu inchiodato sul tronco dell’albero. Dopo poco, per un caso fortuito, il pino (pigna) seccò e da quel momento la pigna divenne pignasecca ed il popolo continuò a chiamare quella che era stata il   Biancomangiare con il nome di Pignasecca  così com’è ancóra oggi.
Brak

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