‘A LÉGGE ‘A FA ‘O PUSTIERE
Questa volta è stato il
caro amico P. G. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) a
chiedermi via e-mail di chiarirgli
significato e portata dell’ espressione partenopea in epigrafe. Provvedo súbito dicendo che la locuzione che ad litteram è : la legge la
stabilisce il titolare/ricevitore del
banco del lotto è da intendersi come: la lettura (dei sogni) la fa il titolare/ricevitore del banco del lotto, non altri. Va da sé infatti che la locuzione non intende affermare che
il il titolare/ricevitore del botteghino per il giuoco del lotto sia
facultato a dirimere liti giudiziarie o addirittura ad emanare norme
giuridiche; l’espressione è usata solo latu sensu per affermare che in ogni
questione non tutti possono esprimere una opinione cogente, ma solo chi ne abbia l’autorità e sia supportato da
adeguati mezzi per stabilire l’esatto ed il giusto in ordine
all’argomento che gli sia sottoposto. Nella fattispecie l’unico facultato alla
lettura dei sogni è il
titolare/ricevitore del botteghino sia per la lunga esperienza maturata, sia per la sua capacità di compulsare la smorfia
cioè il manuale/libro dei sogni da cui si ricavano i numeri per il lotto,
spec. quello con figure destinato agli analfabeti. Con la voce smorfia
qui non si intende la contrazione del
viso che ne altera il normale atteggiamento ed è provocata per lo piú da
sensazioni dolorose o spiacevoli; ad es.: una smorfia di dolore,...; in
tale accezione la parola si fa derivare da un antico sostantivo morfa o morfía
= bocca addizionato di una s distrattiva per significare il
movimento contrattivo che altera i normali caratteri della bocca;
rammenterò al proposito di morfía =
bocca che da esso termine si trasse
il verbo gergale della parlesia (gergo ossia linguaggio convenzionale usato
dagli appartenenti a determinate categorie o gruppi sociali al fine di non
farsi intendere da chi ne è estraneo: nella fattispecie linguaggio dei dei
suonatori ambulanti) smorfí/smurfí = mangiare; nella fattispecie che
ci occupa il s.vo smorfia [libro/manuale etc.]
etimologicamente si fa risalire a Morfeo, nome del mitologico dio
del sonno. Proseguiamo e diciamo perciò
cheil titolare/ricevitore
del botteghino per la lunga esperienza maturata e per la sua capacità di
compulsare la smorfia è l’unico capace
di leggere i sogni e cavarne i numeri da giocare ed a lui bisogna ricorrere per
ottenerli.
Come si vede nell’espressione, di chiara estrazione popolare
e non cólta con il s.vo légge
non si intende la norma secondo cui si
regola la condotta degli uomini oppure ogni atto dello stato che fissa regole
di condotta vincolanti per la generalità dei cittadini, ma si intende – con
evidente alterazione semantica – il termine lettúra.
pustiere s.vo m.le titolare/ricevitore del botteghino per il giuoco del lotto;
impiegato addetto alla riscossione delle poste nel botteghino per il giuoco del
lotto; voce dal fr. postier
Chiudo ricordando altresí che la locuzione in esame è usata quale perentoria espressione
che – con l’intento di zittirlo/a – si suole opporre a chi in taluni
accadimenti non voglia accettare le regole del giuoco e, saccente e supponente,
ne vorrebbe dettare altre, a suo dire, piú consone; a costui/costei la saggezza popolare intende
drasticamente ricordare che in genere ci
sono saggi soggetti deputati a statuire o ad interpretare le regole e ad essi,
e solo ad essi occorre far riferimento. Nella fattispecie dell’espressione in
esame, come ò détto, si fa presente al
saccente e/o supponente di turno che è il ricevitore del lotto [non altri!] l’unico
in possesso dei mezzi e/o delle capacità
per chiarire non solo le regole da seguire nel gioco del
lotto [in quanto è lui in possesso di sperimentati mezzi e/o capacità per farlo], ma anche per leggere ed illustrare la portata degli avvenimenti e/o dei sogni che
fanno da sostrato ai numeri che vengono giocati.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento,
soddisfatto l’amico P.G. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori e piú genericamente chi dovesse
imbattersi in queste tre paginette.Satis
est.
Raffaele Bracale
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