CANTÀ LL’ACCIO
L’espressione in epigrafe che ad litteram vale: Cantare il
sedano è da intendersi nel senso di: smascherare l’imbroglione. Si tratta di
un’ espressione del tutto gergale, usata soprattutto in provincia in zone
rurali. Per essere bene intesa occorre ricordare che il verbo cantare [ voce
dal lat. cantare, intensivo di canĕre «cantare»] in uno dei suoi significati
estensivi vale: confidare cose che
dovrebbero restar segrete, fare la spia e nella fattispecie smascherare e segnatamente si smaschera
l’accio cioé il sedano una delle tre verdure (le altre due sono: finocchio e ravanello)
capaci di far apparire migliore di quel che in realtà siano alcune bevande (vino) o carni (insaccati) di talché si può affermare che il sedano (in
napoletano accio [voce dal latino apiu-m
con normale esito del gruppo latino PI in CCI come in saccio←sapio,
seccia←sepia etc.]) si comporti
da imbroglione ed appunto nel gergo dei
malavitosi son détti acce
gli imbroglioni; tanto premesso quando in provincia e segnatamente nelle zone
rurali qualcuno si adoperi per smascherare un imbroglione si dice che canta ll’accio; talora però
l’espressione in epigrafe è intesa nel
senso di aspettare molto tempo e ciò
probabilmente perché, soprattutto nell’àmbito malavitoso, prima che qualcuno si
decida a fare la spia smascherando un imbroglione occorre aspettare lungo
tempo.
Satis est.
Raffaele Bracale.
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