ABBO, ma meglio ABBÒ
1)Quanno uno se fa
abbo...,
2)Ll'abbo coglie, ‘a
jastemma no"
La voce in epigrafe riportata come piana: abbo
in realtà andrebbe piú correttamente letta e pronunciata accentata abbò essendo un’antica e desueta voce in uso nella
provincia partenopea ma d’origine siciliana, ricavata quale estratto dall’espressione
abbò(cco) e abbàcca latinismo per ab hoc et ab hac che valse tentennamento, incertezza,
esitazione, titubanza, perplessità. barcamenamento, insicurezza; da ciò se ne
ricava che l’espressione Quanno uno se fa
abbo/abbò..., è prodromica di un’evoluzione negativa, nel senso cioè di Quando uno si fa insicuro...,( pagherà le
conseguenze di questa sua incertezza,
);
ugualmente con l’esppressione Ll'abbo/abbò
coglie, ‘a jastemma no sta a
significare che in realtà ciò che procura
danno all’uomo (nel senso di essere umano) non sono le maledizioni scagliategli
contro dai suoi simili, ma il proprio essere insicuro, tentennante, indeciso,
irresoluto.
Brak
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