martedì 28 gennaio 2020

AUGLIUSO & AURIUSO


AUGLIUSO & AURIUSO
Ancóra  una  volta tenterò di dare adeguata risposta ad un  quesito postomi  dal caro amico D.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di  riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) che mi à chiesto di mettere a fuoco portata, significato e valenza del vocabolo napoletano augliuso  in epigrafe, che non à trovato accoglimento nei numerosi lessici del napoletano in circolazione e che è dato consultare, ma che  un tempo e che ancóra si puó cogliere sulle labbra dei napoletani d’antan, soprattutto di quelli della città bassa.
Dico súbito che trattai  già l’argomento tanti anni orsono al tempo(anni ’70 del 1900) quando sul quotidiano partenopeo IL ROMA la professoressa Settimia Cicinnati teneva la rubrica de I Mosconi accogliendovi  dai lettoririchieste  inerenti voci ed espressioni partenopee e le girava a gli addetti ai lavori ed a gli appassionati che spesso si celavano sotto il nome di Incappucciati.Fui uno di quelli ed  all’epoca, rammento,  mi scontrai con l’amico avv.to Renato de Falco che, chiamato in causa, inopinatamente confuse la voce in esame: augliuso con l’aggettivo auriuso di tutt’altro – come vedremo -  significato, salvo a scusarsene, adducendo a sua scusante il fatto che la richiesta gli era stata riportata, distorta, a voce inducendolo in errore,  ed ad addivenire alla mia corretta interpretazione che qui reitero. Cominciamo dunque con
augliuso/ósa agg.vo m.le o f.le 1 in primis  oleoso/a, untuoso/a; 2 rancido/a e lo si dice esattemente  di un gheriglio di noce di cattivo sapore,allappante, inacidito 3 per traslato, riferito a soggetto umano servile , viscido, mellifluo, ipocrita; 4 per ampiamento semantico noioso, fastidioso, irritante, sgradevole, spiacevole cosí come un gheriglio di noce  dal pessimo sapore di olio irrancidito, inacidito, andato a male; voce etimologicamente denominale di uoglio= olio (dal lat. oleu-m lat. volg. *òlju-m con ljgli come in filia-m, familia-m diventate figlia, famiglia); ad *òlju-m  è aggiunto il suffiusso uso/ósa,  suffisso di tipologia per aggettivi derivati dal latino o tratti da nomi, dal lat. -osu(m)→usu(m); indica presenza, caratteristica,qualitàecc.(scarduso/dósa,mafiuso/ósa,zezzuso/ósa).
Tutt’altra cosa, come ò anticipato,  l’agg.vo
auriuso/ósa   agg.vo m.le o f.le beneaugurante, augurale,
che/chi  porta o esprime augurio; voce denominale di aurio (augurio, auspicio, presagio, pronostico, vaticinio dal  lat. au(gu)riu(m)→aurio 'presagio')addizionato del suffiso uso/ósa,  di cui antea; dicevo – come si evince -  tutt’altra cosa è  l’agg.vo aurioso/ósa  che non può esser confuso con augliuso/ósa  se non per mero errore!
E qui giunto mi fermo convinto d’avere esaurito l’argomento,  d’aver adeguatamente risposto al quesito dell’amico D.C.   e sperando d’avere interessato  i miei consueti ventiquattro lettori.
Satis est.
R.Bracale Brak


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