ADDÓ VA!
Questa volta, per parlare della concisa espressione
napoletana in epigrafe prendo spunto da un quiproquò in cui,nel corso d’ un
fugace brindisi familiare, incorse un caro amico: P.G.,del quale per problemi di
risevatezza posso solo indicare le iniziali di nome e cognome, amico facente parte della Ass.ne Ex Alunni del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli, che
è uno dei miei abituali ventiquattro lettori
e che spesso si sofferma a leggere le mie paginette sparse qua e là;
dicevo che prendo spunto da un quiproquò
in cui l’amico incorse allorché
sollevando il bicchiere per rispondere ad un mio brindisi augurale che rivolgevo a lui e ad altri amici presenti : “Â salute!” , rispose sí nel classico
modo partenopeo: “Addó va!” , ma lo
connotò di un tono vagamente ironico se non sarcastico, lasciandomi intendere
che egli attribuiva all’espressione un significato del tutto diverso da quello
che essa à. Prendo perciò spunto da quel
quiproquò per precisare súbito
che l’espressione addó va! ( là dove va!) è
un’espressione augurale che nulla à a che spartire con l’ironica, sarcastica
espressione addó/aró vaje! (ma cosa stai dicendo?Quale sciocchezza vai
affermando?!). Piú esattamente chiarisco che l’espressione “Addó va!” ( (là) dove va!) pronunciata sollevando un bicchiere colmo di
vino o di spumante, in risposta all’espressione “Â
salute!”(alla salute!) deve
essere intesa non con la nuance vagamente ironica se non sarcastica che
erroneamente le attribuí l’amico, ma in quella corretta di (Non solo alla salute mia a cui è indirizzato
il brindisi, ma pure a quella di tutti coloro che come il sottoscritto stanno
per assumere con me questo vino o
spumante; cioè non solo alla salute mia, ma pure a quella di (là/coloro) dove va il
vino o lo spumante che stiamo bevendo!).
Mi corre l’obbligo di ricordare che spesso nel medesimo
quiproquò in cui incorse l’amico incorrono
molto altri napoletani all’oscuro della differenza che incorre tra
l’espressione augurale addó
va! e l’espressione ironica addó/aró vaje!
addó/aró = cong. ed avverbio
di luogo che usato genericamente vale
dove oppure mentre, invece (con
valore avversativo) usato nelle interrogative vale dove,
in quale luogo? usato nelle esclamative vale proprio là dove! ; etimologicamente da un latino de (ubi) con successivo rafforzamento
popolare del de attraverso un ad;
la forma aró con
rotacizzazione osco-mediterranea della l'occlusiva dentale sonora (d)
e passaggio a scempia dell’originaria doppia ( derivante dall’ ad+de), è
forma popolare del parlato, mentre la forma addó
è d’uso letterario
vaje e va voci verbali rispettivamente 2ª e 3ª persona sg. ind. pr. dell’infinito jí (dal lat. ire) mentre per le forme a margine dell’ind. presente ci si serve del basso latino *vadere/vadicare
(con sincope dell’intera sillaba de/di) e si ottiene : i’ vaco,tu
vaje, isso va, mentre per 1°
e 2° pers. pl. si usa il tema di ji –re esi ànno nuje
jammo, vuje jate per tornare a *va(di)c-are per la 3° ps. pl che è lloro
vanno.
E cosí penso proprio d’avere esaurito l’argomento originato da un
quiproquò,chiarito all’amico P.G. il suo malinteso ed interessato qualche altro dei miei
ventiquattro lettori e penso perciò di
poter dire Satis est.
Raffaele Bracale
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