venerdì 17 gennaio 2020

A PPESIELLE PAVAMMO oppure NE PARLAMMO.


A PPESIELLE PAVAMMO oppure NE PARLAMMO.
Ad litteram: al tempo dei piselli pagheremo oppure  ne parleremo.  Locuzione con la quale  si tenta di rimandare  la soluzione dei debiti o dei problemi a momenti  migliori. In tempi remoti  la locuzione posta sulla bocca di un contadino voleva dire: pagherò i miei debiti al tempo della raccolta dei piselli, quando farò i primi guadagni della stagione; posta invece sulla bocca  di un medico o peggio d’un becchino aveva l’aria di una minaccia volendo significare: al tempo dei piselli (quando ti satollerai di tale ortaggio) ti necessiterà la mia opera o perché cadrai in preda  di coliche che i piselli  ti procureranno , o - peggio  ancora - ne decederai! In tempi piú recenti l’espressione à conservato la sola accezione di piú o meno velata minaccia di imprecisate ritorsioni.
NOTA
Nell’espressione in epigrafe è rimarchevole il tipico uso, nel napoletano del presente indicativo in funzione di futuro (tempo che pure esiste nella grammatica partenopea, ma che è pochissimo usato e gli si preferisce – come nel caso in esame – il presente  in funzione di futuro o costruzioni del tipo aggio ‘a +infinito ( ò da/ devo da + infinito; ad es.: dimane me taglio ‘e capille o dimane m’aggi’’a taglià ‘e capille = domani taglierò i capelli);
pesielle s.n. plur. di pesiello pianta erbacea rampicante con fiori bianchi o colorati, foglie composte e baccelli contenenti semi verdi rotondeggianti (fam. Leguminose) ' pisello odoroso, pianta erbacea rampicante, con fiori di vario colore, somiglianti a quelli del pisello, ma più grandi (fam. Leguminose);
  il gustosissimo  seme commestibile di tale pianta; l’etimo della parola pesiello è dal  lat. volg. *pisĕllu(m), dim. di pisum, che è dal gr. píson; normale nel napoletano la dittongazione ie della ĕ breve;
parlammo = parliamo voce verbale (2° pers pl ind. pres.) dell’infinito parlare/ parlà  che è dal lat. volg. *parabolare, deriv. di parabola=  parabola', poi 'discorso, parola' ;
 pavammo = paghiamo voce verbale (2° pers pl ind. pres.) dell’infinito pavare/pavà  che è adattamento attraverso un’alternanza g/v ( cfr gonnella→vunnella, golio→vulio, volpe→golpe etc.) di pagare derivato dal lat. pacare 'pacificare'.
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