IL VERBO DOVERE nel NAPOLETANO
Raccogo l’invito d’un’amica della quale le sotite questioni
di riservatezza mi impongono l’indicazione delle sole iniziali I.P., che mi à
chiesto di chiarire come vada reso in napoletano il verbo italiano dovere. Provvedo súbito e spero di
essere sufficientemente preciso per modo di chiarire una volta per tutte
all’amica ed a chiunque fosse interessato la faccenda di cui alla richiesta.
Per essere immediatamente comprensibile mi servirò d’ un esempio chiarendo come va resa in napoletano l’espressione dobbiamo
vincere che si scrive avimm’ ‘a véncere/âmm’ ‘a véncere/îmmo
‘a
véncere dove âmmo→âmm’ed îmmo→îmm’ sono le crasi di avimmo e tutta l’espressione traduce
in napoletano abbiamo da vincere e per l’appunto “l’abbiamo da” è il modo napoletano di rendere il verbo “dovere”;
per cui normalmente l’infinito dovere in napoletano si rende con la
locuzione avé ‘a = avere da.
Ugualmente se si vuole dire si deve vincere occorrerà scrivere s’à
dda vencere = si à da vincere=
si deve vincere e non è consentito
usare uno scorrettissimo s’adda
vencere come purtroppo spesso m’è occorso di trovare usato negli
scritti di sedicenti esperti del napoletano, (alcuni dei quali allignano tra
noti ed acclamati pennaruli della
carta stampata e/o dell’etere)in quanto ADDA non è che il nome d’un fiume e non
certamente una voce verbale!
Ò détto che normalmente l’infinito dovere in napoletano si
rende con la locuzione avé ‘a = avere
da.,come ad es. per devo fare che si rende con aggi’ ‘a fà [dove aggio (=ò)è dal lat. habjo→aggio come alibi accio←apiu-m] ma rammento che talora si possono usare altre due locuzioni meno
frequenti e d’uso piú letterario che del parlato. Esse sono: 1) spettà/aspettà/tuccà/attuccà ‘e =
spettare/toccare di (ad es.: me spetta/m’aspetta ‘e cucenà i’= mi spetta/mi tocca/devo cucinare io): 2) avé/tené ll’obbreco = aver/tenere l’obbligo
di (ad es.:aggio/tenco ll’obbreco ‘e cucenà
i’= ò l’obbligo/devo cucinare io).
Delle ultime locuzioni illustro due voci: 1)
i verbi spettà/aspettà = spettare, competere,
appartenere per diritto o per dovere; essere di pertinenza; voce dal lat spectare = 'guardare, essere rivolto a', frequentativo di specere 'esaminare';
2) il s.vo m.le obbreco = obbligo, dovere
comportamento cui si è tenuti per un vincolo
imposto da una legge, da un'autorità o da ragioni morali; voce deverbale del lat. obligare, comp. di ob 'contro' e ligare 'legare'
con rotacizzazione osco-mediterraneo della consonante laterale alveolare (l)→(r)
e spstituzione
espressiva dell’ occlusiva velare sonora(g)con la corrispondente occlusiva
velare sorda (c).
E
qui penso di poter far punto avendo – a mio avviso – esaurito l’argomento, nella speranza d’avere accontentato, o -
quanto meno - interessato oltreché l’amica I.P., qualcuno dei miei consueti
ventiquattro lettori e chi altro
dovesse leggermi. Satis est.
Raffaele Bracale
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