sabato 4 aprile 2020

PROTONQUÀNQUARO, PATANQUÀNQUARO, MASTANQUÀNQUARO etc.


PROTONQUÀNQUARO, PATANQUÀNQUARO, MASTANQUÀNQUARO
& dintorni

Anche questa volta raccolgo una sfida/provocazione del mio caro amico N.C.(i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che mi à sollecitato a parlare delle voci in epigrafe analizzandole compiutamente e chiarendone significati e portata, atteso che l’amico mi à riferito d’ averli  talora, con suo stupore,  sentiti usati come sinonimi e  mi à riferito d’averli poi  invano   cercati su alcuni calepini    del napoletano che ànno il torto d’esser compilati attingendo soltanto negli scritti dei classici e non anche nel vivo  parlato.
Comincio súbito con il dire che tutte  le tre  voci in epigrafe  spesso si ritrovano in doppia morfologia (una volta con la consonante occlusiva velare sorda (q), ed altre volte,  piú espressivamente,   con l'occlusiva velare sonora (g)) talché si sentono  usati  alternativamente protonquànquaro o  protonguànguaro, patanquànquaro  o patanguànguaro, mastanquànquaro o  mastanguànguaro e (per quest’ultima voce) addirittura una ulteriore forma doppia mastranquànquaro o mastranguànguaro.
  A mio avviso, checché, se ancóra fosse vivo,ne direbbe il prof. F.sco D’Ascoli, l’unico (tra gli addetti ai lavori) a pigliare in considerazione la voce protonquànquaro     per la quale però (suscitando le ire di chi come il sottoscritto afferma che il napoletano non è mai tributario dell’italiano...) optò sbrigativamente per una marcatura su di un antico desueto italiano protoquamquam, a mio avviso dico  che  etimologicamente tutte le voci in esame prendono le mosse dal s.vo quàquaro volta a volta addizionato, come specificherò trattando le singole voci, in posizione protetica con un aggettivo o un sostantivo;  tenendo ciò presente ne deriverebbe che sarebbero da preferirsi le forme con la consonante occlusiva velare sorda (q): protonquànquaro, patanquànquaro  e mastanquànquaro, ma poi che le voci son d’uso popolare, lasciamo fare al popolo ed alla sua espressività e diamo libero transito alle voci con l'occlusiva velare sonora (g)  protonguànguaro, patanguànguaro, mastanguànguaro ed addirittura mastranguànguaro.
Tanto premesso entriamo in medias res  e diciamo che solo sbrigativamente ed erroneamente le voci in esame possono ritenersi dei sinonimi; in realtà solo le voci protonguànguaro e patanguànguaro possono essere ritenute quasi sinonimi   poi che ànno ambedue semanticamente un valore, un’accezione, un senso positivo,talora laudativo,  mentre mastanguànguaro e mastranguànguaro  sono usate in senso decisamente negativo quando non dispregiativo. Esaminiamo da vicino le voci:
protoquamquam s.vo m.le e f.le [comp. dal greco  proto- e del lat. quamquam «sebbene»], termine scherz. e desueto,  – Persona che assume atteggiamenti di pedante saccenteria, spesso cadendo nel ridicolo: fare il protoquamquam, la protoquamquam; avere un’aria di protoquamquam...
quàquaro s.vo m.le = 1 maschio della quaglia (nome comune di varie specie di uccelli migratori diffusi nelle regioni temperate, di piccole dimensioni, variamente screziati e colorati; tra le specie piú note, la quaglia comune, che nidifica in Italia, ed è cacciata e allevata per le sue carni prelibate),  quello che durante le migrazioni  è solito capeggiare un gruppo,   guidandone le formazioni di volo;
2 (per traslato)saccente, presuntuoso, sputasentenze;
3 (per traslato specie tra i ragazzi ) chi in un gruppetto si arroghi il diritto di far da capo; etimologicamente è un derivato al maschile del lat. volg. *coacula(m)→coacuara(m)→quaquara(m)→quaquara/o;
protonquànquaro/protonguànguaro, s.vo m.le  principale,  dirigente, capo,padrone, datore di lavoro; capufficio, superiore, dirigente, primario, responsabile; semanticamente à una connotazione positiva simile a quella della voce che segue cosa che non consente di farmi  aderire (oltre che per le ragioni già spiegate) all’ipotesi etimologica del D’Ascoli che leggeva nelle voci a margine l’antico desueto italiano protoquamquam voce semanticamente di  valore,accezione, senso negativi. Per me – e ritengo d’essere presso alla verità – le due voci a margine, di cui la seconda è un adattamento popolare espressivo della prima con l’uso dell'occlusiva velare sonora (g) in luogo di quella sorda(q)  , son formate dall’addizione del prefisso aggettivale  greco proto e del s.vo quàquaro/guàguaro con doppio raccordo eufonico epentetico di una consonante nasale (n) sino ad ottenere nquànquaro/nguànguaro; rammento che le voci possono essere usate anche al femminile diventando protonquànquara/protonguànguara.
patanquànquaro/ patanguànguaro, s.vo m.le  factotum,guida, comandante, capo, condottiere maestro, duce; etimologicamente le due voci a margine, di cui la seconda è un adattamento popolare espressivo della prima con l’uso dell'occlusiva velare sonora (g) in luogo di quella sorda(q)  , son formate dall’addizione (in posizione protetica) del s.vo pata (per pate←lat. pate(r) e del s.vo quàquaro/guàguaro con doppio raccordo eufonico epentetico di una consonante nasale (n) sino ad ottenere nquànquaro/nguànguaro; rammento che le voci possono essere usate anche al femminile diventando patanquànquara/patanguànguara.
  • mastanquànquaro/ mastanguànguaro/ mastranguànguaro s.vo m.le  1factotum,faccendone, maneggione. traffichino, intrigante;
saputello, pedante; presuntuoso, borioso; voci di largo impiego popolare, ma spesso impropriamente usate come sinonimo delle precedenti, in quanto le voci qui in esame ànno semanticamente una nuance, una sfumatura, un tono,un carattere, del tutto negativo opposto a quello positivo di protonquànquaro/protonguànguaro e patanquànquaro/ patanguànguaro . Etimologicamente le tre voci a margine, di cui la seconda è un adattamento popolare espressivo della prima con l’uso dell'occlusiva velare sonora (g) in luogo di quella sorda(q), mentre la terza presenta  anche una piccola variazione nel sostantivo d’attacco e mantiene l’adattamento popolare espressivo della prima con l’uso dell'occlusiva velare sonora (g) in luogo di quella sorda(q),   son formate dall’addizione (in posizione protetica) del s.vo          masta/mastra(permasto/mastro←lat.magistru(m)ma(gi)stu(m)/ma(gi)stru(m) e del s.vo quàquaro/guàguaro con doppio raccordo eufonico epentetico di una consonante nasale (n) sino ad ottenere nquànquaro/nguànguaro; rammento che le voci possono essere usate anche al femminile, mantenendo inalterata la valenza negativa,  diventando mastanquànquara/mastanguànguara/ mastranguànguara.
E cosí penso d’avere esaurito l’argomento, contentato l’amico N.C. ed interessato qualcuno dei miei soliti ventiquattro lettori. Faccio perciò punto fermo; satis est.
Raffaele Bracale

   


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