CERNULIÀ,
CECULIÀ & DINTORNI 
Anche
questa volta prenderò   spunto da una
richiesta fattami da   un caro amico: P.G.,del
quale per problemi di riservatezza indico 
le iniziali di nome e cognome, amico di vecchia data,   facente parte della Ass.ne Ex Alunni  del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli, che
è uno dei miei abituali ventiquattro lettori 
e che spesso si sofferma a leggere le mie paginette sparse qua e la;
dicevo che prendo spunto   da una sua
richiesta relativa ad un antico e purtroppo desueto verbo della  parlata napoletana: cernulià/arse di cui l’amico ignora il significato e che gli è occorso
d’udire sulle labbra d’ una sua vecchissima zia. Mi intratterrò dunque ad
illustrare il verbo or ora indicato, altro omologo ed  a seguire quelli che li rendono in italiano;
e mi dico  molto contento della richiesta
perché mi darà modo di illustrare alcune parole napoletane antiche e disusate,
ma grandemente icastiche.
Comincamo
con il dire che il verbo cernulià/arse è
usato quasi esclusivamente nell’espressione: cernulià/arse dint’ô lietto  espressione che può rendersi con l’italiano: dondolarsi,dimenarsi lentamente e con
voluttà nel letto; in effetti il cernuliamiento
(s.vo deverbale di cernulià/arse)
fotografa quell’atteggiamento dolce e voluttuoso di chi ridestatosi
soddisfatto  dal sonno   continua godere il tepore delle coltri rivoltandosi, dimenandosi lentamente e
piacevolmente tra le medesime, stiracchiandosi e procrastinando ad libitum il
momento di levarsi dal letto.
Di
per sé il verbo cernulià/arse verbo
intr. o riflessivo  (con derivazione deverbale del lat. cernere = vagliare) fu usato in primis
per indicare l’incedere dondolando, l’ondeggiare, il pencolare, il ciondolare, l’ancheggiare, il
procedere  dimenandosi o sculettando;in tutti
tali significati cernulià/arse ebbe quale sinonimo il
verbo ceculïà/arse ( denominale del
greco biz. séiōkolos=  che agita il sedere (da séiō = agito e kôlos = sedere); successivamente mantenendo fermi i verbi ceculïà, ceculïarse per indicare il procedere dondolando, ondeggiando,  pencolando, 
ciondolando e/o ancheggiando, si usò il verbo cernulià
cernuliarse per indicare esclusivamenteil
 rivoltandosi,
dimenandosi lentamente e piacevolmente tra le coltri,sbadigliando e  stiracchiandosi per procrastinare ad libitum
il momento di levarsi dal letto.
In
italiano  esistono dei verbi che posson
rendere ad un dipresso il napoletano
ceculïà/arse  e tra di essi segnalo:
dondolare/arsi  v. tr.e
rifl. 1) muovere/ersi in qua e in
là oscillando;
2)(fig.) stare senza far nulla; gingillarsi: passar la giornata a
dondolarsi. etimologicamente si tratta di voce onomatopeica ricavata ad
imitazione del  don-dòn suono della
campana che à un suo tipico movimento di dondolío;
ancheggiare v. intr. dimenare le anche nel muoversi, nel camminare, nel
danzare.
etimologicamente si tratta di voce denominale di anca (voce di orig. germanica); 
ciondolare v. intr.o tr.  1 pendere oscillando;
stare penzoloni 
2 (estens.) reggersi a mala pena sulle gambe
3 (fig.) andare in giro, trascinarsi oziosamente: ciondolare per la città
2 (estens.) reggersi a mala pena sulle gambe
3 (fig.) andare in giro, trascinarsi oziosamente: ciondolare per la città
come v. tr. fare oscillare stancamente: ciondolare la testa,
le braccia. etimologicamente si tratta di voce  quasi onomatopeica ricavata quale denominale
dal s.vo ciondolo che à un suo tipico movimento di andirivieni;
 ondeggiare, v. intr. 1
muoversi a onde, detto del mare o di altra superficie liquida; detto di imbarcazione
o di persone che si trovano su di essa, oscillare seguendo il moto delle onde: la
barca comincia a ondeggiare 
2 (estens.) alzarsi e abbassarsi, o comunque spostarsi, con movimento alterno; oscillare, fluttuare: le bandiere ondeggiano al vento; la folla ondeggiava minacciosa | camminare ondeggiando, ancheggiando, oppure barcollando
3 (fig.) cambiare pensiero più volte; essere indeciso, tentennare: ondeggiare tra il sì e il no. etimologicamente si tratta di voce denominale di onda (dal lat. unda);
2 (estens.) alzarsi e abbassarsi, o comunque spostarsi, con movimento alterno; oscillare, fluttuare: le bandiere ondeggiano al vento; la folla ondeggiava minacciosa | camminare ondeggiando, ancheggiando, oppure barcollando
3 (fig.) cambiare pensiero più volte; essere indeciso, tentennare: ondeggiare tra il sì e il no. etimologicamente si tratta di voce denominale di onda (dal lat. unda);
pencolare, v. intr. pendere piú o meno da una parte, minacciando di cadere; vacillare;
procedere con andamento incerto e malsicuro, malfermo;
(fig.) tentennare, essere incerto;etimologicamente si tratta di voce
dal lat. volg. *pendiculare, frequentativo del lat. class. pendíre
'pendere';
sculettare v. intr. camminare dimenando i fianchi e il sedere; etimologicamente si tratta di
voce deriv. di culetto, dim. di culo, col pref. s-( con 
funzione genericamente derivativa, con accezioni varie, nei derivati da
verbi (cadere - scadere),
o piú spesso da sostantivi (bocca
- sboccare, braccio
- sbracciarsi, foce
- sfociare, gocciola
- sgocciolare) o da aggettivi (bianco
- sbiancarsi, doppio
- sdoppiare, largo
- slargare; in questi ultimi esempî il valore del prefisso si può
definire causativo o fattitivo).
Come visto i sei verbi dell’italiano or ora esaminati  rendono pienamente l’icastico ceculïà, ceculïarse del napoletano (nel quale è possibile cogliere (al di là dell’etimo
greco di cui già detto) un rapporto di vicinanza con il s.vo calabrese,
anch’esso ovviamente dal greco biz. séiōkolos,
  cecula
= cutrettola, coditremula:  uccellino che
è solito muoversi agitando il portacoda) tuttavia a malgrado della ricchezza di
vocaboli dell’idioma italiano, non v’à alcun verbo che stringatamente possa
rendere il verbo napoletano  cernulià cernuliarse e per poterlo
spiegare come “il  rivoltarsi,il
dimenarsi lentamente e piacevolmente tra le coltri,sbadigliando e  stiracchiandosi per procrastinare ad libitum
il momento di levarsi dal letto” occorre fare – come ò fatto – un giro di
parole ricorrendo necessariamente  ad
avverbi ed aggettivi da accostare a verbi generici e di piú ampio significato. 
E
con ciò penso proprio anche questa volta 
d’avere esaurito l’argomento,contentata la richiesta dell’amico
P.G.   e soddisfatto o al meno  interessato anche qualcuno dei miei
ventiquattro lettori e penso di poter dire Satis
est.
Raffaele
Bracale

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