lunedì 17 febbraio 2020

ELEGANTE & dintorni


ELEGANTE & dintorni

Anche questa   volta mi trovo a  raccogliere una garbata  provocazione  del mio caro amico P.D.F.(i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che,memore ch’io abbia piú volte affermato che il napoletano sia piú preciso e circostanziato dell’italiano, mi à sfidato  ad elencare ed a  parlare delle eventuali voci del napoletano che rendano piú acconciamente  quella  italiana dell’epigrafe e degli eventuali suoi  sinonimi . Come ò già détto alibi e qui ripeto  il caro amico – come diciamo dalle mie parti -  m’ à rattato addó me prore (letteralmente: mi à grattato dove mi prude, id est: mi à sollecitato sul mio terreno preferito) per cui raccolgo pure questo   guanto di sfida cominciando, come è mio solito,  con l’esaminare dapprima le voci dell’italiano:
elegante agg.vo m.le e f.le che, chi rivela cura e buon gusto senza affettazione, con riferimento all'acconciatura ed all'abbigliamento [ voce dal lat. elĕgante-m, der. di eligĕre "scegliere"].
chic agg.vo m.le e f.le che, chi è caratterizzato da  grande eleganza e/o raffinatezza, [ voce dal fr. chic marcata sul  ted. Schick "abilità, destrezza", attrav. l'argot degli ateliers di pittori parigini],
distinto/a agg.vo m.le o f.le che, chi è contraddistinto da un certo pregio estetico, che si lascia apprezzare per l'armoniosità dei tratti e del vestire [ voce part. pass.aggettivato di distinguere dal lat. distinguĕre, comp. di dis(prefisso verbale e nominale che in molti vocaboli derivati dal latino o formati modernamente indica separazione )e stinguĕre «pungere»,].
fine agg.vo m.le e f.le  elitario, ricercato [ voce dal lat. fīnis "limite", adoperato come agg.vo nel significato di "estremo"].
signorile agg.vo m.le e f.le che, chi  rivela di possedere  e mostrare educazione, finezza, raffinatezza cioè signorilità nei modi.[voce denominale di signore]
Esaurite cosí le voci dell’italiano passo a trattare quelle numerose [in uso o desuete] del napoletano elencandole senza sistematicità, cosí come mi vengono in mente:
alicante agg.vo m.le e f.le che, chi  rivela di possedere  classe, gusto, distinzione e  signorilità.[ voce dal lat. elĕgante-m,  con sostituzione espressiva  dell’occlusiva velare sonora G con la corrispondente occlusiva velare sorda C ]
accuoncio/òncia agg.vo m.le o f.le  esattamente l’abbigliato/a, pettinato/a o preparato/a con cura[ voce deverbale di accuncià che è   dal lat. ad-comptiare(preparare per ornare)]
cacazibbetto agg.vo m.le e solo m.le , bellimbusto, uomo dall’eleganza eccessiva [ voce dal lat. mediev. cacare addizionato dell’arabo zabād con raddoppiamento espressivo  della consonante esplosiva bilabiale sonora B e sostituzione raddoppiata della  consonante occlusiva dentale sonora D con la corrispondente sorda T]
canimeo agg.vo m.le e solo m.le elegantone, uomo che à un’attenzione esagerata nell’abbigliarsi e profumarsi, bellimbusto;[voce adattamento per storpiatura del nome proprio lat. Ganymedes→ canyme(d)es→canimeo].
fessillo  agg.vo m.le e solo m.le che, chi  si pavoneggia muovendosi con ostentazione [voce deverbale di fessiarse (pavoneggiarsi) denominale di fissu-m].
pentato/a agg.vo m.le o f.le lett. dipinto/a cioè agghindato/a graziosamente [voce dall’iberico pintado]
puzillo/puzino agg.vo e s.vo m.le e solo m.le  doppia morfologia usata per indicare un giovane eccessivamente elegante e galante bellimbusto, damerino [voce ricavata con riferimento ai vistosi polsini inamidati delle camicie indossate dai damerini ].
petimèoza agg.vo m.le e solo m.le(voce antica e desueta) Che, nel portamento, nel comportamento, nel tenore di vita, dimostra doti di nobiltà, signorilità, raffinatezza  tali da elevarlo su gli altri. [, etimologicamente storpiatura locale del fr. petitmaître di pari significato ].
milurdino agg.vo m.le e solo m.le vagheggino;  che, chi è vestito con molta ricercatezza e fa il galante con le donne [ etimologicamente storpiatura locale del fr.milord di analogo significato ].
miscioscio agg.vo m.le e solo  m.le  esattamente chi mostri di volersi ammantare di un’eleganza di portamento che non à e che scimmiotti i veri elegantoni anche nel parlare al segno di storpiare una lingua chenon conosce [etimologicamente voce espressiva spiegata dal D’Ambra con un “mio socio”messo sulle labbra di chi scimmiottando i vagheggini  se ne dichiari socio]; a margine rammento che il soggetto della voce in esame, nell’inteso comune popolare è accreditato di parlà cu ‘o sciò-sciommo, espressione intraducibile ad litteram che viene ancóra  usata  per canzonare il risibile modo affettato  e falsamente  raffinato dell'incolto  che pensando erroneamente di esprimersi in corretto toscano, in realtà si esprime in modo ridicolo e  falso con un idioma  che scimmiotta solamente la lingua di Dante, risultando spesso piú simile ad una lingua francese malamente appresa però, della quale vengon colti essenzialmente molti fonemi intesi come sci (←ch); da tale suono è stato tratto l’onomatopeico sciommo che reiterato nella prima parte (sciò) à dato lo sciò-sciommo inteso sostantivo neutro.

monzú  s.vo ed agg.vo m.le e solo m.le esattamente 1)in primis mio signore, appellativo dato dai napoletani ai turisti stranieri e/o ai cuochi di corte e poi dei  ristoranti cittadini; 2)per estensione che, chi veste con proprietà e buon gusto[etimologicamente voce adattamento popolare del francese monsieur
nicchinocco/gnicchegnocche/scicchignacco/cicchignacco  s.vi ed agg.vi m.li e solo m.li che valsero: 1)(in primis) diavoletto di Cartesio 2)(con riferimento alle fattezze dello gnometto) bambino piccolo, sgraziato e ridicolo e 3) (spregiativamente con riferimento all’azione condizionata dello gnometto) adulto senza carattere, capriccioso, incerto, instabile, volubile e facilmente condizionabile, aduso però a scimmiottare  l’elegante  cascamorto.[etimologicamente tutte  voci da ricondursi allo spagnolo ñiqueñaque termine dispregiativo riferito a cosa inutile o ridicola].
sciammeriella agg.vo m.le e solo m.le esattamente 1)in primis giovanotto di malavita camuffato da signore;2)per estensione che, chi veste troppo ricercatamente in ambienti inadatti.  .[etimologicamente   voce diminutiva di sciammeria (lunga giacca) che probabilmente è un denominale forgiato sul francese chambre oppure e più probabilmente  è derivato direttamente dallo spagnolo chamberga sempre che non derivi  direttamente dal nome del duca di Schönberg (17° sec.) che volle che le sue truppe fossero equipaggiate con una lunga palandrana che, dal nome del duca, è resa in italiano col termine giamberga ; personalmente trovo più convincente l’ipotesi ispanica  che maggiormente  si presta ad approdare a sciammeria attraverso la napoletanissima,  solita prostesi di una S intensiva all’originario cia (ch) spagnolo, assimilazione regressiva della B, caduta del gruppo Rg sostituito da una I atona].
scicco/a agg.vo m.le o f.le voce relativamente moderna calco locale per etimo e significato del francese chic
spatella agg.vo m.le e solo m.le 1)in primis spadino da alta uniforme 2)per traslato gentiluomo in uniforme corredata di spadino [etimologicamente voce diminutivo di spata dal lat.spatha].
E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro ed esauriente ed aver soddisfatto la curiosità dell’amico P.D.F.   quella dei miei ventiquattro lettori  e di chi forte si imbattesse in queste paginette.Satis est.
R.Bracale Brak

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