mercoledì 5 febbraio 2020

CHIJARSELA A LLIBBRETTA.


CHIJARSELA A LLIBBRETTA.
Ad litteram: piegarsela a mo’ di libriccino id est:accettare, sia pure obtorto collo, che le cose vadano in un certo modo  ed uniformarvisi atteso che non ci sia altro da fare per migliorare la situazione ed anzi quell’accettare la situazione ed uniformarsi a che le cose vadano in quel modo rappresenta il miglior partito da prendere evitando di  contrastarsi per non soccombere o peggiorare la situazione.    Come si capisce,  intesa nel senso di accettare etc. la locuzione à un suo senso riduttivo e quasi negativo, che non ebbe   in origine, allorché, fu usata  come consiglio positivo e d’opportunità, e la  si riferí  al modo piú acconcio di consumare una pizza allorché non ci si potesse   accomodare ad un tavolo e servirsi di adeguate stoviglie (piatto, bicchiere) e posate (forchetta e coltello): in tal caso la pizza veniva e viene  consumata addentandola stando all’impiedi o addirittura passeggiando  e la maniera piú acconcia di tenere fra le mani la pietanza fu ed ancora  è quella di piegare la pizza in quattro parti fino a farle assumere quasi la foggia di un piccolo libro di quattro fogli, affinché, così piegata, trattenga  e non lasci cadere i condimenti di cui è coperta , che se cadessero imbratterebbero gli abiti  di colui che mangia la suddetta pizza da asporto. Successivamente l’espressione in epigrafe che indicava il miglior modo di consumare una pizza d’asporto, estese per traslato il suo significato a quello di indicare il miglior atteggiamento comportamentale da tenere in malagurate evenienze quotidiane quando bisognasse far buon viso a cattivo gioco…e semanticamente questo secondo significato si spiega con il fatto che come il piegare la pizza a mo’ di libriccino è il modo piú vantaggioso per evitare di imbrattarsi, cosí l’accortezza di avere un atteggiamento di sopportazione innanzi ad eventi negativi o fastidiosamente oppressivi, è il modo migliore per eludere contrasti e lotte  che normalmente non fanno che peggiorare la situazione.
pizza= pizza, focaccia rustica variamente condita di antichissime origini latine, divenuta emblema della città partenopea e di qui esportata ovunque; l’etimo è per qualcuno da un  lat.  *(a)picia quale vivanda inventata dal cuoco romano Apicio, ma molto piú verosimilmente ritengo percorribile l’ipotesi che  pizza stia per pinsa part. pass. femm. del verbo pinsere=comprimere, schiacciare (infatti la pasta di cui è fatta la pizza dev’essere compressa, schiacciata e poi condita);  normale nel napoletano il passaggio di ns ad nz e la  successiva assimilazione regressiva nz→zz;
chijatélla= piégatela  voce verbale (2ª pers. sing. dell’imperativo, di tipo esortativo addizionato in posizione enclitica dei pronomi te(per te) e la ( da (il)la(m)) dell’infinito chijare/à- chiejare/à= piegare, curvare, flettere ed estensivamente sottomettere  con etimo dal tardo latino plicare denom. di plica(piega)normale il passaggio di pl→chi; nella forma chiejare/à  si è resa    necessaria una epentesi vocalica di una E  nella  sillaba d’avvio e si è pervenuti ad d ie di chiejare;
a llibbretta = a mo’ di libriccino; libbretta sostitutiva  forma femm.  del normale masch. libbretto  dim.(vedi suff. etto/a) di libbro con etimo dal lat. libru(m), originariamente  'sottile membrana fra la corteccia e il legno dell'albero', che prima dell'introduzione del papiro si usava come materiale per scrivere; la voce latina in napoletano comportò il raddoppiamento espressivo della labiale esplosiva b ed in luogo di libro (come in italiano) si ebbe libbro;
la voce libbretta  è usata spesso nel linguaggio popolare per indicare un attestato di credito o bancario o postale.Da notare che la voce libbretta se preceduta dall’articolo ‘a si rende con ‘a libbretta con la elle scempia; se invece è preceduta dalla preposizione a  si rende con a llibbretta con la elle geminata!
R.Bracale

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