mercoledì 5 febbraio 2020

CHESTA È ‘NA JASTEMMA MENATA!


CHESTA È ‘NA JASTEMMA MENATA!
L’espressione in epigrafe che ad litteram è: “Questa è una bestemmia lanciata!” è da intendersi nel senso di: Si tratta di una maledizione  che qualcuno  à lanciata cogliendo  nel segno!  L’espressione viene usata con gran risentimento a dispiaciuto commento di situazioni impreviste che si siano evolute negativamente  in maniera inopinata ed improvvisa e ne si attribuisce il fallimento  all’azione malevola di qualcuno (probabilmente un nemico menagramo) che, lanciando una maledizione all’indirizzo del soggetto che si sta  appunto risentendo d’essere stato  fatto oggetto della maledizione di un  menagramo che  abbia avuto la capacità rovinare la riuscita dell’azione intrapresa.
Di per sé il s.vo fem.le
 jastemma   indica
in primis 1 espressione ingiuriosa contro la divinità o ciò che è sacro
2 (estens.) offesa violenta contro persone, istituzioni o cose a cui si deve rispetto; grosso sproposito che ripugna; assurdità;
3 (estens.e per traslato, come nel caso che ci occupa ) maledizione, dannazione, scomunica, anatema,malaugurio di disastro, sciagura, sventura, sfortuna, disgrazia, calamità, danno; etimologicamente è voce deverbale di jastemmà che è da un lat. eccl. blasphemare attraverso un lat. volg *blastimare;
menata  agg.vo f.le lanciata, buttata contro, spinta via, etimologicamente è il part. pass. aggettivato al f.le dell’infinito menà che à la forma riflessiva in menarse  ed è verbo transitivo che à un vasto ventaglio di accezioni:  buttare, sospingere dentro o fuori   ed anche, ma meno comunemente, trascorrere, passare, vivere ed estensivamente assestare, dare con forza, picchiare; In parecchie frasi à senso affine a fare, sollevare, produrre, manifestare e sim., determinato meglio dal complemento: menà  rummore =far parlare di sé, essere sulla bocca di tutti; ; menà  a uno p’ ‘o  naso = raggirarlo, dargli a intendere, fargli fare o credere ciò che si vuole; etc.  L’etimo è dal tardo  lat. minare, propr. 'spingere innanzi gli animali con grida e percosse', deriv. di minae 'minacce'.
Brak

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