PUZZULENTO
L’agg.vo e/o s.vo m.le napoletano puzzulento che al f.le è puzzulenta riproduce l’ossimoro italiano puzzolente nel significato di: che emana puzzo: ‘nu sceruppo
puzzulento(uno sciroppo puzzolente)
ma è usato anche in senso traslato in relazione alle persone nei significati di furbo, scaltro,lesto, rapido. ed anche piú genericamente e/o furbescamente in quelli di mascalzone, farabutto, carogna, canaglia, delinquente
ma è usato anche in senso traslato in relazione alle persone nei significati di furbo, scaltro,lesto, rapido. ed anche piú genericamente e/o furbescamente in quelli di mascalzone, farabutto, carogna, canaglia, delinquente
Ora prima di
spiegare le ragioni semantiche che ànno portato nel napoletano ai significati
traslati, faccio un passo indietro e chiarisco perché riguardo all’italiano ò
parlato di ossimoro (s. m. figura logica che consiste nell'accostare,
nella medesima espressione, parole di senso opposto (p. e. un morto vivente);
etimologicamente infatti puzzolente→puzzulento è formato dall’agglutinazione
del s.vo puzzo (cattivo odore) con il
part. pass. olente dell’infinito olire che (con derivazione dal lat. olíre) vale mandare buon odore, esalare
profumi; va da sé che mettere insieme il mandare un buon odore con il s.vo
puzzo(cattivo odore) generi – a mio avviso un patente ossimoro! Chiarita cosí
questa particolarità che riguarda sia il puzzolente
dell’italiano che il puzzulento
del napoletano vediamo quali sono le ragioni semantiche che ànno spinto nel
napoletano ad accostare a puzzulento
i significati di furbo, scaltro,lesto,
rapido, mascalzone, farabutto, carogna, canaglia, delinquente
accanto a quello ovvio di che emana cattivo odore.
L’accostamento
originariamente avvenne, in àmbito contadino con riferimento alle volpi ed alle
faine, animali furbi, scaltri, oltre
che lesti, rapidi ed emananti un caratteristico cattivo odore di
selvatico, animali che facevano stragi nei pollai dei contadini che presero
ad appioppare a quei predatori l’aggettivo puzzulento
in tutti i suoi significati sia primitivi che traslati oltre che in quelli
piú ampi e generici di mascalzone, farabutto, carogna, canaglia,
delinquente in riferimento ai gravi danni
loro procurati; in sèguito l’aggettivo,
in tutti i significati che ò illustrato,
fu assegnato ed ancóra è usato per tutte
le persone adulte o non che si comportino come volpi o faine (con rapidità e
furbizia) o che procurino – come quelli – gravi e continuati danni.
Raffaele Bracale
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