martedì 14 febbraio 2017

VARIE 17/193

1.NUNN’ ESSERE DOCE ‘E SALE Letteralmente: Non è dolce di sale! Incisiva espressione usata soprattutto rivolgendola a professori, genitori eccessivamente severi o piú in generale a tutti coloro che si dimostrino scostanti, scorbutici, scontrosi, intrattabili pur senza giungere ad esser maleducati, villani o sgarbati; di costori s’usa dire che siano tanto aspri o pungenti o piccanti tal quali una pietanza che troppo salata risulti sgradevole, spiacevole, disgustosa, laddove una contenuta salatura l’avrebbe resa piú dolce al palato e quindi gradita, gradevole, piacevole. 2.'O CANE MOZZECA Ô STRACCIATO. Il cane morde l’individuo che vesta dimesso - Cioè: il destino si accanisce contro il diseredato. 3.'O CAVALLO ZUOPPO E 'O CIUCCIO VIECCHIO, MORONO Â CASA D''O FESSO. Ad litteram: il cavallo zoppo e l'asino vecchio muoiono in casa dello sciocco. Id est: dello sciocco ognuno si approfitta; nella fattispecie allo sciocco vengono venduti il cavallo azzoppato e l'asino vecchio ormai inadatti al lavoro. 4.'O CCUMMANNÀ È MMEGLIO D''O FFOTTERE. Letteralmente: Il comando è migliore del coito. Id est: c'è piú soddisfazione nel comandare che nel coire. La locuzione viene usata per sottolineare lo scorretto comportamento di chi - pur non avendone i canonici poteri - si limita ad impartire ordini e non partecipa alla loro esecuzione. 5.O CHESTO, O CHESTE! Ad litteram: o questo, o queste.La locuzione viene profferita, a Napoli quando si voglia schernire qualcuno con riferimento alla sua ottima posizione economica-finanziaria; alle parole devono essere accompagnati però precisi gesti: e cioè: pronunciando la parola chesto bisogna far sfarfallare le dita tese delle mano destra con moto rotatorio principiando dal dito mignolo e terminando col pollice nel gesto significante il rubare; pronunciando la parola cheste bisogna agitare la mano destra atteggiandola a mo' di corna,(tenendo cioè tesi e distesi indice e mignolo e serrate contro il palmo le altre dita) per significare complessivamente che le fortune di chi è preso in giro sono state procurate o con il furto o con le disonorevoli azioni della di lui moglie, figlia, o sorella, inclini a farsi possedere per danaro. BRAK

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