giovedì 23 febbraio 2017

VARIE 17/235

1.QUANN'È PPE VIZZIO, NUN È PPECCATO! Letteralmente: Quando dipende da un vizio, non è peccato. A prima vista parrebbe che la locuzione si ponga agli antipodi della morale cristiana che considera peccato anche i vizi, soprattutto i capitali; ma tenendo presente che il vizzio(correttamente scritto con due zete in napoletano) della locuzione è il vitium latino, ovvero il mero difetto,errore si comprenderà la reale portata della frase che scusa la cattiva azione generata non per dolo, ma per mero difetto o errore. 2.QUANNO ‘A CAPA PERDE ‘E SENZE SE NE STRAFOTTE PURE ‘E SUA ECCELLENZA! Quando la testa perde il raziocinio se ne impipa anche di Sua Eccellenza Id est: Quando, nella vita, si è in preda all’ira o alla follia non si à rispetto per nessuno, nemmeno per l’autorità. 3.QUANNO ‘A CARNA È CCOTTA È CCHIÚ FFACILE A SCEPPÀ LL’OSSA. Quando la carne è cotta è piú facile spolparla Id est: per ottenere il miglior risultato è necessario attendere il momento piú adatto che è il piú propizio o favorevole, armarsi di pazienza ed attenderlo. 4.QUANNO ‘A CAURARA VOLLE MENA SÚBBETO ‘E MACCARUNE Quando la pentola bolle, cala súbito i maccheroni Id est: nella vita bisogna esser sempre solleciti e profittare del momento adatto per fare ciò che è da farsi, evitando,per non correre l’alea di un insuccesso, di rimandare o procrastinare la propria azione.Il proverbio à anche un significato furbesco ed in tale connotazione significa: quando una donna avverte i primi bollori, occorre darle súbito marito che la soddisfi e la calmi. 5.QUANNO ‘A CUMÉTA ‘O VVO’, DALLE CUTTONE Quando l’aquilone lo chiede, dagli spago Al di là del suo concreto chiaro ed esatto significato, il proverbio vale: nella vita spesso è opportuno, se non necessario, assecondare le vanterie di chi si vanta ed è vanitoso, per tenerselo amico ed al fine di riceverne possibili futuri vantaggi. BRAK

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