lunedì 27 febbraio 2017

VARIE 17253

1.SI 'O CIUCCIO NUN VO' VEVERE, AJE VOGLIA D''O SISCÀ... Ad litteram: se l'asino non vuole bere, potrai fischiare quanto vuoi (non otterrai nulla)Id est: è inutile cercar di convincere il saccente e presuntuoso; tale ignobile testardo si redime ed accetta il nuovo solo con il proprio autoconvincimento... ; alibi si dice: ’o purpo s’à dda cocere cu ll’acqua soja=il polpo deve cuocersi nella propria acqua… 2.SI 'O VALLO CACAVA, COCÒ NUN MUREVA. Letteralmente: Se il gallo avesse defecato, Cocò non sarebbe morto. La locuzione la si oppone sarcasticamente, a chi si ostina a mettere in relazione di causa ed effetto due situazioni chiaramente incongruenti, a chi insomma continui a fare ragionamenti privi di conseguenzialità logica.Va da sé che nella fattispecie dell’espressione in esame non vi sia, né possa esservi alcun nesso di relazione tra il fatto che se il gallo avesse defecato, Cocò non sarebbe morto ; e ciò perché chi sia sia o fosse fosse quel non meglio identificato Cocò, la sua vita non può dipedere dalle funzioni fisiologiche di un gallo a meno che quel Cocò non fosse il nome del gallo medesimo affetto da una pericolosa stipsi. Ma in queste icastiche espressioni non v’è mai una razionalità tanto stringata ! 3.SI 'O SIGNORE ME PRUVVERE, M'AGGI' 'A FÀ 'NU QUACCHERO LUONGO NFI’ Ê PIERE. Letteralmente: Se il Cielo mi dà provvidenza, debbo farmi un soprabito lungo fino ai piedi. Id est: se avrò fortuna e aiuto dal Cielo mi voglio ricoprire fino ai piedi per modo che non possa temere offese dall'esterno. La parola quacchero nel senso di cappotto è modellata sul termine quaccheri, rammentando i lunghi costumi indossati da costoro. 4.SI 'O SIGNORE NUN PERDONA A 77, 78 E 79, LLA 'NCOPPA NCE APPENNE 'E PUMMAROLE. Ad litteram: Se il Signore non perdona ai diavoli(77), alle prostitute(78) ed ai ladri(79), lassú (id est: in Paradiso ) ci appenderà i pomodori. Id est: poiché il mondo è popolato esclusivamente da ladri, prostitute e cattivi soggetti (diavoli), il Signore Iddio se vorrà accogliere qualcuno in Paradiso, dovrà perdonare a tutti o si ritroverà con uno spazio enormemente vuoto che per riempirlo dovrebbe coltivarci pomodori. 5.SI PISCE CHIARO FUTTETENNE oppure FRUCULEATENNE D’ ‘O MIEDECO Se mingi chiaro impípitane del medico (perché mai ne avrai bisogno); futtetenne e fruculeatenne Queste in esame sono due delle piú concise, ma icasticamente significative espressioni del parlar napoletano, espressioni che si sostanziano in due imperativi (2ª pers. sg.) addizionati in posizione enclitica da un ne che è una particella pronominale o locativa atona corrispondente al ne dell’italiano; come pron. m.le e f.le , sg. e pl. è forma atona che in genere si usa in posizione piú spesso enclitica, ma talora anche proclitica (ad es. nun me ne parlà); mentre è sempre posposta ad altro pronomo atono che l'accompagni (come nei casi in epigrafe); esso nelle espressioni in epigrafe vale di ciò; altrove (cfr. ad es. vattenne= vattene) à altra valenza (locativa), ma comporta sempre in tutti i casi il raddoppiamento espressivo della nasale per cui ne→nne. BRAK

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