giovedì 23 febbraio 2017

VARIE 17/232

1.PORTA CU TTICO E MMAGNA CU MMICO Ad litteram: Porta (qualcosa) con te e mangia con me L’espressione cela il perentorio invito a presentarsi, se invitati, per una qualsiasi ragione, a desinare, a presentarsi non a mani vuote, ma muniti di un dono da offrire a mo’ di ringraziamento per l’invito ricevuto. Piú ampiamente la locuzione può essere usata in qualsiasi occasione per significare che nulla può essere ottenuto gratuitamente e che invece ogni cosa va meritata a fronte di un corrispettivo.Preciso infine che la locuzione non à il significato, come impropriamente pensa qualche sprovveduto, e come ad una frettolosa lettura potrebbe intendersi, non à il significato di un invito a portar seco delle cibarie da condividere, ma – come ò détto - à il significato di un invito a portar seco uno o piú doni da offrire all’anfitrione. Linguisticamente faccio notare che nell’espressione in esame è presente un doppio uso pleonastico, ma rafforzativo del cu (= con che è dal lat. cu(m)) già presente in posizione enclitica nei successivi ttico (= con te che ripete dritto per dritto il lat. tícu(m), comp. di tí (abl. di tu) e cum 'con') e mmico (= con me che ripete dritto per dritto il lat. mícu(m), comp. di me e cum 'con'). Rammento in chiusura che il cu = con va correttamente scritto senza alcun segno diacritico e ciò rispondendo alla regoletta del napoletano per la quale i termini apocopati di consonante/i e non di sillaba vocalica, non necessitano di segni diacritici (ad es.: cu= con da cum – pe=per da per – mo=ora da mox – po= poi da post ). 2.PUTESSE MURÍ 'E TRUONO A CCHI NUN LE PIACE 'O BBUONO. Letteralmente: possa morire di violenta bastonatura chi non ama il buono. In una città come Napoli dove vi è un'ottima e succulenta cucina chi non è buongustaio merita di morire bastonato violentemente, sino a morirne; . in napoletano TRUONO [da un lat. reg. tronus

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