PIZZA PARIGINA
Leggo sul web
relativamente alla pizza rustica in epigrafe una notizia, palesemente
inesatta e cioé che la suddetta pizza sarebbe una preparazione risalente al
1970, per mano del proprietario della rosticceria S.Antonio di Afragola. Per carità!
Quella pizza rustica, diventata una delle preparazioni tipiche della cucina
partenopea è molto piú datata essendo nata nelle cucine della reggia di Napoli,
nel 1769 circa per mano di un anonimo chef francese e cioé uno dei famosi monsú
[corruzione della voce: “monsieur” cosí come erano chiamati i cuochi francesi] invitati da Maria Carolina d’Asburgo-Lorena(Vienna,
13 agosto 1752 – †Vienna, 8 settembre 1814), per le proprie nozze con Ferdinando IV (Napoli, 12 gennaio 1751 –
†Napoli, 4 gennaio 1825); tale chef francese era stato discepolo e poi
collaboratore del famosissimo Marie Antoine Carême Arfäně (Parigi, 8 giugno
1784 – †Parigi, 12 gennaio 1833) notissimo cuoco e scrittore francese,che
lavorò alla corte di Luigi XVIII di Borbone (Versailles, 17 novembre 1755 – †Parigi,
16 settembre 1824) a far tempo dal 1814 e si deve a lui la semplificazione nonché la codifica della
componente più elaborata della cucina francese, cioé della haute cuisine; oltre a ciò fu ideatore della pasta sfoglia una preparazione di cucina e di pasticceria a base di
farina, acqua e burro; si tratta di una preparazione che essendo di gusto neutro viene usata sia per
preparazioni salate[vol-au-vent,canapé, salatini] che dolci [diplomatici,ventagli, mille foglie,
sfogliatella riccia ed altra pasticceria minuta ].
Servendosi appunto della pasta a sfoglia ideata dal suo maestro
il monsú francese calato a Napoli, nel
1816 provvide a rinnovare una sua
gustosa preparazione culinaria, cioé la"Parigina", una pizza rustica,
ideata appunto dal medesimo chef anni
prima per la merenda della sovrana Maria
Carolina pizza il cui nome riportato di “Parigina” fu però ideato da uno cuoco napoletano suo
collaboratore che intese con il nome dato alla pizza rustica rammentare che si
trattava di qualcosa nato per il gusto della sovrana napoletana; il nome
infatti nulla aveva ed à a che spartire con la città capitale di
Francia, come invece – a prima vista – potrebbe pensarsi, trattandosi in realtà
dell’agglutinazione delle parole “p’ ‘a riggina” cioé “per la regina” fatte
diventare “Parigina”. Originariamente la pizza era composta di sola morbida pasta di pane sontuosamente farcita;
il rinnovamento della preparazione avvenne, mantenendo la farcitura tra due
falde di pasta di pane, ma ricoprendo la
falda superiore con croccante pasta a sfoglia. Come si vede probabilmente il proprietario
della rosticceria S.Antonio di Afragola nel 1970 fece solo una furbata
riesumando la “parigina” e millantandone la paternità. Tanto premesso, passo
alla ricetta:
INGREDIENTI:
1 rotolo di
pasta sfoglia
800 gr. di
farina
400 ml. di
acqua
500 gr. di
pomodori pelati
400 gr. di
prosciutto cotto
400 gr. di
provola affettata
25gr di lievito
di birra
1 decilitro + 2 cucchiai di olio extravergine
d’oliva
½ bicchiere di latte tiepido
sale q.b.
Procedimento
In un’ampia
ciotola versare la farina, il sale, l’olio ed il lievito sciolto in
mezzo bicchiere d’acqua tiepida. Mescolare fino a formare un panetto morbido ed
omogeneo da far lievitare per circa 2 ore coprendo l’impasto con un canevaccio.
Trascorso il tempo della lievitazione, stendere l'impasto su una spianatoia
cosparsa di farina fino ad ottenere una sfoglia rettangolare alta circa
mezzo cm. Cospargere d'olio una teglia,
quindi rivestitela con la metà di pasta di pane; indi farcire con il prosciutto
cotto, aggiungere i pomodori pelati conditi con sale ed olio e schiacciati con
i rebbi d’una forchetta ed infine
aggiungere la provola tagliata a fette sottili. Coprire dapprima con l’altra metà di pasta di pane e poi con uno strato di pasta sfoglia. Sigillare bene i bordi della parigina,
spennellare con un pò di latte e bucherellare la sfoglia superiore con degli
stuzzicadenti. Infornare la parigina in forno già caldo a 190°C e cuocere per 40
minuti circa. Lasciare intiepidire prima di ridurla in tranci e servirla…Buona salute!
Brak
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