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SCIORBA RUSTICA
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zuppa rustica
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ingredienti e dosi per 8 persone
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1,5kg di polpa macinata di maiale (misto di spalla e di pancetta
tesa)
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1 bicchiere di olio d'oliva e.v.
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2 spicchi di agli schiacciati,
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1 foglia di alloro,
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1 pizzico di origano,
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Sale
fino alle erbette q.s.
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Pepe
nero q.s.
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300 cl di acqua
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1 dado da brodo vegetale
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Prezzemolo tritato q.s.
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8- 10 fette di pane
casareccio (palatone o panella) in cubi
da 2 cm.
di spigolo, bruscate al forno (220°) .
procedimento
In un
capace tegame (possibilmente) di
terracotta versare il bicchiere di olio d'oliva e farvi appassire a fuoco
vivace una cipolla tritata. Aggiungere
il macinato, regolare di sale e farlo rosolare per circa 20 minuti, bagnando
con un bicchiere di vino bianco secco. Trascorsi i 20 minuti, unire 400 g di pelati, 1 spicchio
d'aglio schiacciato, una foglia (spezzettata a mano) di alloro, un pizzico di
origano, ed abbondante pepe nero.
Cuocere il tutto per 10 minuti circa a fuoco basso e poi unire 700 g di patate vecchie sbucciate e tagliate a dadini di un cm. di spigolo.
Bagnare con 300 cl di acqua calda in cui sia disciolto il dado da brodo, far bollire per 20-25 minuti edalla fine aggiungere il prezzemolo tritato.
Cuocere il tutto per 10 minuti circa a fuoco basso e poi unire 700 g di patate vecchie sbucciate e tagliate a dadini di un cm. di spigolo.
Bagnare con 300 cl di acqua calda in cui sia disciolto il dado da brodo, far bollire per 20-25 minuti edalla fine aggiungere il prezzemolo tritato.
Versare la sciòrba sul pane abbrustolito al forno e servire calda di fornello; trattasi di un asciolvere semplice, ma molto gustoso e vale dunque la pena di provare questa zuppa!
nota
linguistica
la voci sciòrba/sciòrbacca
che valgono zuppa potrebbero essere state due forme di un’antichissima voce
napoletana (17° sec.) ormai assolutamente desueta che fu forse usata quasi
esclusivamente nel parlato delle zone popolari della città bassa (Porta Capuana
e dintorni) con derivazione dall’arabo persiano sciorbach che è da un tema verbale sciaríba (bere). Specialmente la seconda forma:sciorbacca fu forse usata anche
per traslato in senso dispregiativo (suggerito forse dal suffisso acca cfr. vigli-acco/a) nei confronti di una donna non avvenente ed a maggior
disdoro lamentosa, fastidiosa e lutulenta tal quale una sciorba(zuppa). Oggi a Napoli di una tale donna (seppure
inelegantemente si direbbe: “Leta, le’ ca
sî ‘na zuppa!” (Lèvati, lèvati,togliti via, giacché sei una zuppa!) Temporibus
illis si disse analogamente Leta, le’ ca
sî ‘na sciòrbacca!
Vini:
Corposi vini rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a
temperatura ambiente.
Mangia
Napoli, bbona salute!
raffaele bracale
raffaele
bracale
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