domenica 5 febbraio 2017

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1.FARNE CCHIÚ ‘E CATUCCIO. Letteralmente: compierne una piú di Catuccio. Id est: farne di tutti i colori, compiere infamie e scelleratezze tali da sorpassare quelle compiute in Francia dal settecentesco Louis Philippe Bourguignon (La Courtille, Belleville, 1693 -† Parigi 1721).Costui, figlio d'un bottaio, lasciò gli studi intrapresi presso i gesuiti, per darsi alla malavita e divenne protagonista, durante una dozzina d'anni, di furti e avventure d'ogni sorta, che resero la sua biografia popolare in tutta Europa . Questo celebre brigante venne soprannominato Cartouche, nome corrotto in napoletano con il termine Catuccio. Arrestato, fu giustiziato nella piazza di Grève. La locuzione viene usata per bollare il comportamento non raccomandabile di chi agisce procurando danno a terzi, ma iperbolicamente anche per sottolineare il comportamento un po' troppo vivace dei ragazzi. 2.FARNE TUTTE CICERENNAMMUOLLO Farne soltanto moine smancerie, vezzi, leziosaggini Lo si dice con profondo senso di amarezza a commento delle azioni prive di risultati pratici di coloro che chiesti o invitati a conferire il loro fattivo contributo ad una causa comune si limitano a blandizie e smancerie (tipiche degli innamorati) che riempiono gli occhi di fumo , ma non ànno sostanza! In effetti con il s.vo m.le pl. cicerennammuolle si intendono le svenevolezze, i vezzi, le leziosaggini proprie degli innamorati tutte cose che mancano di essenza, fondamento, nocciolo, succo, sugo, in uno di consistenza reale e pratica; etimologicamente il termine cicerennammuolle è l’incrocio tra cicerefuoglio e l’aggettivo muolle con epentesi sillabica di raccordo nna; rammento che il cerfoglio(lat. caerefolium) in nap. cerefuoglio o cecerefuoglio→ cicerefuoglio indica oltre che la pianta delle ombrellifere anche gli sgorbi fatti a caso con penne e/o matite sui fogli di carta ed ancóra i vezzi, le moine, le sdolcinature, tutte cose che semanticamente posson ricondursi anche alle bizzarríe,alle stranezze bizzose nonché alle minuzie e/o sciocchezze; 3.FARSE ‘NA BASULELLA. Espressione intraducibile ad litteram con la quale si indica il portare a compimento un veloce, disimpegnato e forse inatteso rapporto sessuale, condotto a termine alla meno peggio, magari per istrada a piedi poggiati sul basalto , all’impiedi o pi ú precisamente allerta allerta. 4.FARSE ‘NTERESSE Locuzione intraducibile ad litteram che fotografa l’amara situazione di chi per conseguire una merce o altro quid sia costretto a sborsare una somma di danaro cosí eccedente il preventivato da essere costretto ad intaccare altre somme di danaro e perderne cosí un eventuale interesse che gli fruttavano tenendole ferme in banca. 5.FARSE 'A PASSIATA D''O RRAÚ. Letteralmente: fare la passeggiata del ragú. Id est: andare a zonzo senza fretta. Un tempo, quando ancora la TV non rompeva l'anima cercando di imporci diete e diete, i napoletani, erano soliti consumare nel dí di festa un canonico piatto di maccheroni al ragú. Il ragú è una salsa che à bisogno di una lunghissima cottura, tanto che la sua preparazione cominciava il sabato sera e giungeva a compimento la domenica mattina e durante il tempo necessario alla bisogna, gli uomini ed i bambini di casa si dedicavano a lente e salutari passeggiate, mentre le donne di casa accudivano la salsa in cottura e preparavano la tavolata domenicale. BRAK

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