1.QUANNO ‘A FEMMENA VO’ FILÀ LL’ABBASTA PURE ‘NU SPRUOCCOLO.
Quando una donna vuol filare le è sufficiente un piccolo
bastoncino.
Id est: Quando la donna intende raggiungere un determinato
scopo usa, per farlo, ogni mezzo anche quelli apparentemente meno adeguati.
2.QUANNO ‘A GATTA NUN CE STA ‘E SURECE ABBALLANO
Quando il gatto non c’è i sorci ballano
Id est: quando è assente il capo o il superiore tutti i
sottoposti, siano figli o studenti o impiegati o operai ne profittano, facendo
il proprio comodo e contravvenendo alle previste regole comportamentali.
3.QUANNO ‘A MUGLIERA È BBONA I ‘O MARITO È CCHIACHIELLO,
SPONTANO SEMPE ‘E CCORNE
Quando una moglie è procace e piacente ed il marito è
sciocco o bonaccione, spuntano sempre le corne
Id est: la moglie procace e sfrontata d’un marito fesso e
credulone, prima o poi lo tradirà.
chiachiello agg.vo e sost. m voce quasi desueta che indicò
in primis un uomo di bassa statura e poi per estensione semantica lo sciocco
credulone, il babbeo di nessuna personalità,l’inetto, l’incapace, il mancator
di parola, il bonaccione, il banderuola aduso a mutar continuamente parere ed
intenti e pertanto un essere inetto,spregevole, persona di scarsa serietà;
quanto all’etimo si può supporre una base lat. cloac(u)la + il suff.masch.
iello oppure, ma meno probabilmente,da collegarsi al greco kophòs=babbeo voce
che però già diede il seguente chiafèo morfologicamente piú rispondente alla
derivazione dalla voce greca;
4.QUANNO ‘A PALLA FA TTA-TTÀ, O SÎ STRUNZO O NUN SAJE JUCÀ
Quando la palla rimpalla (fa tta-ttà) o sei uno sciocco o
non sai giocare.
Locuzione proverbiale in uso tra i giocatori di biliardo con
la quale si assicura che il giocatore che con il suo colpo induca la propria
palla a rimpallare ripetutamente con un’ altra o è uno stupido o – piú
probabilmente – è incapace di giocare; per estensione la locuzione è usata
tutte le volte che si voglia accusare di inettitudine chi non riesce a portare
a buon fine un’operazione, confondendosi anche in mancanza di conclamati
intralci.
strunzo = stronzo, escremento solido di forma cilindrica e
figuratamente persona stupida, odiosa etimologicamente dal longobardo strunz
'sterco';
5.QUANNO 'A CUNNIMMA È PPOCA, SE NE VA P' 'A TIELLA.
Quando il condimento è poco, si disperde nel tegame, invece
di attaccarsi alle pietanze; id est al dilà del significato primo
dell’espressione : chi non à mezzi sufficienti, facilmente li disperde e non
riesce ad usarli per portare a compimento un'opera cominciata.
cunnimma s.vo f.le condimento; voce formata dalla radice del
verbo lat. condi¯re→cunni¯ re addizionata del suffisso imma suffisso per
sostantivi (che è possibile trovare come immo o come imma e talora come amma o
umma ) che à valore collettivizzante o intensivo (cfr. mazzamma,calimma,
canimma), ma è spesso di chiaro sapore dispregiativo (cfr.
cazzimma,perimma/perumma), ed è suffisso coniato su di un latino: ime(n) con
successivo raddopiamento espressivo e rafforzativo della emme fino a giungere
ad immo/imma/amma/umma; nella fattispecie si ebbe cunni + imma→ cunnimma
tiella s.vo f.le padella, tegame; voce dal latino
tegella(m), diminutivo di tegula, con caduta della palatale g, suono di
transizione j donde tejella > tjella e tiella; in origine quando ancora la
tegella non era che una piccola tegula, altro non fu che una sorta di copertura
di altri vasi in terracotta come i caccabu-m (caccavo) e caccabella-m
(caccavella) anch’essi, come la tegella e la tegola in terracotta.
BRAK
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