1.S'À DDA FÀ 'O PIRETO PE CQUANTO È GGRUOSSO 'O CULO.
Letteralmente:
occorre fare il peto secondo la grandezza dell'ano. Id est: bisogna commisurare
le proprie azioni alle proprie forze e capacità fisiche e/o morali evitando di
eccedere per non incorrere o in brutte figure o in pessimi risultati.
2.S'À DDA ÒGNERE L'ASSO.
Letteralmente: occorre ungere l'asse. Id est: se si vuole
che la faccenda si metta in moto e prosegua, bisogna, anche obtorto collo,
sottostare alla ineludibile necessità di ungere l'ingranaggio: inveterata
necessità che viene di lontano quando i birocciai solevano spalmare con grasso
animale gli assi che sostenevano gli elementi rotanti dei loro calessi,
affinché piú facilmente si potesse procedere con meno sforzo delle bestie
deputate allo scopo. Il traslato in termini di "mazzette" da distribuire
è ovvio e non necessita d'altri chiarimenti.
3.SAN LUCA NCE S'È SPASSATO...
San Luca ci si è divertito...- Lo si dice di una donna cosí
bella che sembra dipinta dal pennello di San Luca, che la tradizione vuole
pittore autore di bellissime effigi femminili, tra le quali quella della santa
Vergine. Espressione però usata anche
furbescamente in senso antifrastico quando ci si imbatta in una donna
decisamente brutta, quasi volendo significare che il santo pittore abituato a
ritrarre donne bellissime, nella fattispecie si sia preso un divertimento
(spasso) riproducendo una donna bruttissima.
4.SANTA CHIARA: DOPP'ARRUBBATO, 'E PPORTE 'E FIERRO!
Letteralmente - Santa Chiara: dopo aver subíto il furto,
(apposero) le porte di ferro. La locuzione è usata per redarguire chi è tardo
nel porre rimedi o aspetti di subire un danno per correre ai ripari, mentre
sarebbe stato opportuno il prevenire che è sempre meglio del curare;
l’espressione ironizza sul correre ai ripari quando sia troppo tardi, quando si
sia già subíto il danno paventato, alla stessa stregua di ciò che accadde per
la basilica di santa Chiara che fu provvista di solide porte di ferro in Luogo
del preesistente debole uscio di legno, ma solo quando i ladri avevano già
perpetrato i loro furti a danno della antica chiesa partenopea.
5.SANT'ANTUONO, SANT' ANTUONO TÈCCOTE 'O VIECCHIO E DDAMME
'O NUOVO E DDAMMILLO FORTE FORTE, COMME Â VARRA 'E ARETO Â PORTA...
Sant' Antonio, sant' Antonio eccoti il vecchio e dammi il
nuovo, e dammelo forte, forte come la stanga di dietro la porta. La filastrocca
veniva recitata dai bambini alla caduta di un dente, anche se erroneamente si invoca il sant' Antonio, che non è il
santo predicatore da Padova,[détto
Antonio]al quale rivolgersi come competente dei problemi riguardanti la bocca,
ma si invoca sant’Antuono che è il santo anacoreta egizio, protettore del fuoco
e degli animali domestici.
BRAK
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