1.SENZA DENARE NUN SE CANTANO MESSE.
Senza denaro non si celebrano messe cantate. Cioé: tutto à
il suo prezzo.
2.SFILÀ 'A CURONA
Ad litteram: sfilare la corona Id est: dar la stura ad una
lunga sequela di ingurie e contumelie dirette a chi se le meriti, ingiurie
reiteratamente ripetitive quasi alla stregua di grani di una corona che però
per la verità, viene usata per reiterare preghiere e non contumelie. La
reiterazione delle ingiurie è tanto lunga e violenta da determinare lo sfilarsi
dei grani dell’ipotetica corona usata per contare le contumelie.
3.SFRUCULIÀ 'A MAZZARELLA 'E SAN GIUSEPPE
Ad litteram: sbreccare il bastoncino di san Giuseppe id est: annoiare,
infastidire, tediare qualcuno molestandolo
con continuità asfissiante.
La locuzione si
riferisce ad un'espressione che la leggenda vuole affiorasse, a mo' di
avvertimento, sulle labbra di un
servitore veneto posto a guardia di un
bastone ligneo ceduto da alcuni lestofanti al credulone tenore Nicola Grimaldi
(1700 ca), come appartenuto al santo padre putativo di Gesù. Il settecentesco
celeberrimo tenore il 1° agosto del 1713 rientrò a Napoli da Venezia - dove
aveva trionfato a “La Fenice” - convinto di recare con sé l’autentico bastone
(la mazzarella) al quale San Giuseppe si era sostenuto nell’accompagnare la
Madonna alla Grotta di Betlemme e che (stando almeno a quanto fa intendere
Annibale Ruccello) si favoleggiava fosse efficace strumento per scacciare il
Maligno dal corpo degli indemoniati. Espose dunque, in una nicchia ricavata nel salotto del suo
palazzo (palazzo Cuomo) alla Riviera di Chiaia, il bastone e vi pose a guardia
un suo servitore veneto con il compito di rammentare ai visitatori di non
sottrarre, a mo' di sacre reliquie, minuti pezzetti (frecule) della verga,
insomma di non sfregolarla o sfruculià. Come si intende il verbo a margine è
dunque un denominale che partendo dal s.vo latino frecula (pezzettino)
addizionata in posizione protetica di una esse (distrattiva) è approdato a
sfruculià/sfreculià passando attraverso una s (intensiva)+ il lat. volg.
*friculiare=sfregare dolcemente, ma insistentemente fino a sbreccare in tutto o
in parte l’oggetto dello sfregamento; chiaro ed intuitivo il traslato semantico
da sfregare/sbreccare e l’infastidire.
Normalmente, a mo'
di ammonimento, la locuzione è usata
come imperativo preceduta da un corposo NON.
4.SFRUCULIÀ 'O PASTICCIOTTO
Ad litteram: sbreccare il dolcino. Id est: annoiare,
infastire, molestare qualcuno; locuzione di valenza simile alla precedente,
usata anch'essa in tono imperativo preceduta da un canonico NON. Qui, in Luogo
della mazzarella, l'oggetto fatto segno di figurate sbreccature è un ipotetico
pasticcino, chiaramente usato eufemisticamente al posto di un intuibilissimo
sito anatomico maschile.
5.SGUMMÀ/SCUMMÀ 'E SANGO
Ad litteram: far perdere la gomma al sangue. Id est:
percuotere tanto violentemente qualcuno e segnatamente colpirlo sul volto fino
a fargli copiosamente emettere dalle fosse nasali fiotti di sangue divenuto a
seguito delle percosse cosí fluido da scorrere liberamente quasi avesse perduto
la gomma o l’ipotetico collante che ne determinano la naturale vischiosità
perduta a sèguito delle percosse.
BRAK
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