1.QUANN'È PPE VIZZIO, NUN È PPECCATO!
Letteralmente: Quando dipende da un vizio, non è peccato. A
prima vista parrebbe che la locuzione si ponga agli antipodi della morale
cristiana che considera peccato anche i vizi, soprattutto i capitali; ma
tenendo presente che il vizzio(correttamente scritto con due zete in
napoletano) della locuzione è il vitium latino, ovvero il mero difetto,errore
si comprenderà la reale portata della frase che scusa la cattiva azione
generata non per dolo, ma per mero difetto o errore.
2.QUANNO ‘A CAPA PERDE ‘E SENZE SE NE STRAFOTTE PURE ‘E SUA
ECCELLENZA!
Quando la testa perde il raziocinio se ne impipa anche di
Sua Eccellenza
Id est: Quando, nella vita, si è in preda all’ira o alla
follia non si à rispetto per nessuno, nemmeno per l’autorità.
3.QUANNO ‘A CARNA È CCOTTA È CCHIÚ FFACILE A SCEPPÀ LL’OSSA.
Quando la carne è cotta è piú facile spolparla
Id est: per ottenere il miglior risultato è necessario
attendere il momento piú adatto che è il piú propizio o favorevole, armarsi di
pazienza ed attenderlo.
4.QUANNO ‘A CAURARA VOLLE MENA SÚBBETO ‘E MACCARUNE
Quando la pentola bolle, cala súbito i maccheroni
Id est: nella vita bisogna esser sempre solleciti e
profittare del momento adatto per fare ciò che è da farsi, evitando,per non
correre l’alea di un insuccesso, di rimandare o procrastinare la propria
azione.Il proverbio à anche un significato furbesco ed in tale connotazione
significa: quando una donna avverte i primi bollori, occorre darle súbito
marito che la soddisfi e la calmi.
5.QUANNO ‘A CUMÉTA ‘O VVO’, DALLE CUTTONE
Quando l’aquilone lo chiede, dagli spago
Al di là del suo concreto chiaro ed esatto significato, il
proverbio vale: nella vita spesso è opportuno, se non necessario, assecondare
le vanterie di chi si vanta ed è vanitoso, per tenerselo amico ed al fine di
riceverne possibili futuri vantaggi.
BRAK
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