1.SE SO' 'NCUNTRATE 'O SANGO I 'A CAPA.
Letteralmente: si sono uniti il sangue e la testa. Id est:
si è verificato l'incontro di due elementi ugualmente necessarii al
conserguimento di un quid. Anche in senso marcatamente dispregiativo per
sottolineare l'incontro di due poco di buono dalla cui unione deriverà
certamente danno per molti. La locuzione, in senso positivo, fa riferimento
all'incontro liturgico della teca contenente i reperti ematici del sangue di
san Gennaro con il busto contenente il cranio del santo; solo dopo détto
incontro infatti per solito si verifica il miracolo della liquefazione del
sangue.
2.SE SO' RUTTE 'E TIEMPE, BAGNAJUÓ.
Letteralmente: Bagnino, si sono guastati i tempi(per cui non
avrai piú clienti bagnanti ed i tuoi guadagni precipiteranno di colpo). La
locuzione è usata a mo’ d’avvertimento quando si intenda sottolineare che una
situazione sta mutando in peggio e si appropinquano relative conseguenze
negative.
3.SE SO' STUTATE 'E LLAMPIUNCELLE.
Letteralmente: si sono spente le luminarie. Id est: siamo
alla fine, non c'è piú rimedio, non c'è piú tempo per porre rimedio ad
alcunché, la festa è finita.Da notare che la parola lampiuncelle è il plurale
della voce femminile lampiuncella derivata dal fr. lampe, che è dal lat.
lampada; e come tale se preceduta dall’articolo ‘e (le) va correttamente
scritta con la geminazione della elle iniziale ‘e llampiuncelle esiste poi una
voce simile maschile lampiunciello che al plurale fa lampiuncielle ma che
preceduto dall’art. ‘e (i) non comporta geminazione della elle iniziale; pertanto
in napoletano ‘e llampiuncelle (voce femminile) sono le luminarie,oggi
elettriche ed anticamente a gas e/o petrolio, mentre ‘e lampiuncielle (voce
maschile) sono i lampioncini di carta colorata
4.SE SO’ APPARATE ‘E VEPPETE E NN’À AVUTA UNA PE BBEVERE E
UNA PE SCIACQUÀ!
Ad litteram: Si è provveduto a render pari le bevute e ne à
avuto una per bere ed una per sciacquare! Id est: si è impartita una solenne
lezione, non lasciando le cose a mezzo, ma redarguendo a fondo ed anche
violentemente chi lo meritasse; rammento che nel gergo malavitoso dà ‘na
veppeta (dare una bevuta) sta per battere, percuotere, colpire, malmenare,
pestare, lisciare con riferimento semantico al cosiddetto giuoco del
tuocco/padrone e ssotto o altrove passatella incentrato su bevute collettive di
vino che spesso sfociavano in risse con percosse ed accoltellamenti tra i
giocatori; la successiva specificazione: una per bere ed una per sciacquare
sempre con riferimento a successive percosse fa riferimento ad un’ipotetica
situazione in cui sia in atto una deleteria gara di bevute reali tra due
persone di cui uno si continua a satollarsi di vino magari accontendandosi di
una sciacquatura ossia di vino addizionato d’acqua, o anche di vino puro usato
però a mo’ di risciacquo della bocca da una precedente bevuta, e l’altro lo
faccia ancóra di piú bevendo senza ritegno come nell’antico giuoco del padrone
e sotto (gioco derivato da quello détto tuocco) che si svolgeva nelle bettole
tra due giocatori di cui uno – il padrone – poteva imporre o negare all’altro –
il sotto – innumerevoli bevute di vino con l’aggravio di dover in ogni caso
pagare il vino bevuto.
5.SEDOGNERE L'ASSO OPPURE 'A FALANCA
Ad litteram: ungere l'asse oppure la trave. Inveterata
necessità che nel corso dei secoli à assunto le piú svariate connotazioni e
modi di realizzarsi, ma restando sempre ineludibile nella sua reale funzione di
permettere un adeguato movimento degli elementi ruotanti (asse)
o assicurare la scorrevolezza della trave(falanca) su cui
far scivolar le barche, e per traslato, consentire che una pratica non si
intoppi ed anzi proceda speditamente verso la sua realizzazione. Falanca s.f. =
trave di supporto per lo scorrimento dei natanti; dal lat.
phalanga(m)→phalanca(m)= palo.
BRAK
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