1.TANTO LAMPEJA NFI’/NSI’ CA TRONA; TANTO TRONA NFI’ CA
CHIOVE; TANTO CHIOVE NFI’ CA SCHIOVE
Letteralmente: Tanto lampeggia finché tuona; tanto tuona
finché piove, tanto piove finché spiove. Antica ma desueta espressione di tipo
didascalico che vuole evidenziare l’esistenza in ogni cosa di un rapporto di
causa ed effetto e per ammonire i discenti che natura non facit saltum e cioè
che partendo da una medesima premessa non si può non perviene sempre ad una
medesima conclusione; nella fattispecie il baleno è sempre un prodromo del
tuono a sua volta indizio certo di pioggia che per quanto intensa e durevole
sia, finirà per scemare ed arrestarsi
del tutto.
lampeja voce verbale (3ª pers. sg. ind. pres.) dell’infinito
lampijà = (in primis come nel caso che ci occupa) lampeggiare,scoccar baleni;
(poi per estensione semantica anche) sfolgorare, sfavillare, brillare,
risplendere;etimologicamente lampijà è un denominale di lampo che è un
deverbale lat. tardo lampare, dal gr. lámpein 'splendere';
NFI’/NSI’ CA = sino a che
TRONA voce verbale (3ª pers. sg. ind. pres.) dell’infinito
trunà = tuonare etimologicamente trunà è un denominale metatetico del lat.
tonitru(m)→tronitu(m);
CHIOVE voce verbale (3ª pers. sg. ind. pres.) dell’infinito
chiòvere = piovere etimologicamente chiòvere è dal lat. pluere con normale
evoluzione del nesso pl in chi (cfr. antea .);
SCHIOVE voce verbale (3ª pers. sg. ind. pres.) dell’infinito
schiòvere = spiovere, cessar di piovere; etimologicamente schiòvere è dal lat.
pluere con protesi di una s distrattiva e normale evoluzione del nesso PL in
CHI.
2.TANTO VA 'A LANCELLA ABBASCIO Ô PUZZO, CA CE RUMMANE 'A
MANECA.
Letteralmente: tanto va il secchio al fondo del pozzo che ci
rimette il manico. Il proverbio con altra raffigurazione, molto pi ú icastica,
ripete il toscano: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, e ne
adombra il significato sottointendendo che il ripetersi di talune azioni, a
lungo andare, si rivelano dannose per chi le compie. La lancella (dal t. lat.
lancula diminutivo di lanx) della locuzione è propriamente un secchio atto ad
attingere acqua dal pozzo, secchio provvisto di doghe lignee e di un manico in
metallo che, sollecitato lungamente, finisce per staccarsi dal secchio.
3.T’HÊ ‘A SAZZIÀ 'E
TURRENO 'E CAMPUSANTO!
Letteralmente: Devi
saziarti di terreno da camposanto. Icastica,iperbolica antica ancorché
desueta maledizione lanciata con acredine nei confronti di chi si voglia veder
deceduto e seppellito sotto una spessa coltre di terreno; si tratta di un’espressione
un tempo in uso tra il popolino della città bassa che sostanzia una maledizione
cosí tanto maligna , cattiva, malevola, malvagia,velenosa da lasciare
addirittura inorriditi poi che ci si augura che il deceduto o creduto tale
venga seppellito addirittura da vivo per modo che possa iperbolicamente
mangiare tanto di quel terreno da camposanto da addirittura saziarsene!
T’HÊ ‘A =
letteralmente: ti ài da; è il modo napoletano di rendere il verbo dovere
dell’italiano.
sazzià = saziare,
1 soddisfare l'appetito, la fame di qualcuno; rendere sazio
(anche assol.): sazzià a cchi tène famma (saziare gli affamati);’a pasta
sazzia( la pasta sazia);
2 (fig.) appagare, soddisfare pienamente (desideri,
aspirazioni, inclinazioni): sazzià ll’allanca, ll’autanza( (saziare
l'ambizione, l'orgoglio);
3 (fig.) annoiare (anche assol.): sazzià ‘a ggente cu
predeche esaggerate(saziare la gente con lunghe prediche); ‘nu tipo ‘e museca
ca à sazziato(un tipo di musica che à saziato) ||| sazziarsi v. rifl.
1 sfamarsi completamente, mangiare a sazietà: tène sempe
famma, nun se sazzia maje; sazziarse ‘e sfugliatelle, ‘e maccarune(è sempre
affamato, non si sazia mai; saziarsi disfogliate, di maccheroni);
2 (fig.) appagarsi, soddisfarsi; stancarsi: nun se sazziava
maje d’ ‘a guardà ( non si saziava mai di guardarla). Etimologicamente sazzià è
da un lat. satiare, deriv. di satis 'abbastanza'; normale l’evoluzione del
nesso ti intervocalico in zzi;
turreno s.vo neutro =
terreno, porzione di terra piú o meno estesa, coltivata o coltivabile o
destinata ad altri usi come nel caso che ci occupa. Etimologicamente dal lat.
terrínu(m), neutro sost. dell’agg.vo terrínus;
campusanto s.vo m.le = terreno consacrato, cinto da mura,
dove si seppelliscono i morti; cimitero. Etimologicamente agglutinazione del
s.vo lat. campu(m) 'Luogo aperto, campagna', poi 'campo di battaglia' con
l’agg.vo lat. sanctu(m), propr. part. pass. di sancire 'sancire'.
4.TE SÎ FFATTO ‘E SORDE?!
Scorrettamente ad litteram: Ti sei fatto i soldi?! Id est:
ti sei arricchito?! Domanda retorica pronunciata ovviamente non nei confronti
di un falsario,ma di chi, normalmente sodale con qualcuno, abbia fatto
insospettabilmente perdere le proprie tracce e si sia fatto rivedere solo dopo
lungo tempo, facendo quasi supporre di essere stato baciato dalla fortuna, ma
(non volendola condividere con i vecchi amici) si sia reso irreperibile per
parecchio tempo.
5.TENÉ ‘A CAPA A CCURREDURO
Avere la testa a corridoio.Id est: essere dispersivo. Détto
icasticamente e sarcasticamente di chi in cento faccende affaccendato, non ne
mena in porto neppure una in quanto di indole oltre che disorganica,anche
disordinata e superficiale. La locuzione mette divertitamente in relazione una
testa d’un soggetto siffatto e cioè disorganico,dispersivo,disordinato,
superficiale ed indolente con un corridoio di appartamento che è quell’ambiente
d’una casa su cui si aprono gli usci di tutte le stanze, offrendo a chi
frequenti la casa piú possibilità di direzione e/o destinazione, ma quasi in
modo anodino amorfo, insulso, insignificante atteso che al corridoio è
indifferente la direzione e/o destinazione che uno prenda come è indifferente
al soggetto provvisto di testa a corridoio la direzione e/o destinazione che
prendono le faccende di cui si occupa senza menarne in porto neppure una!
curridore s.vo m.le corridoio, passaggio, generalmente lungo
e stretto, che mette in comunicazione locali diversi e sul quale si dischiudono
le loro porte. voce deverbale del lat. currere servendosi del suff. di
attinenza ore che continua il lat. ore(m).
BRAK
Nessun commento:
Posta un commento