sabato 4 febbraio 2017

VARIE 17/142

1.FÀ 'O FARENELLA. Letteralmente: fare il farinello. Id est: comportarsi da vagheggino, da manierato cicisbeo. L'icastica espressione non si riferisce - come invece erroneamente pensa qualcuno - all'evirato cantore settecentescoCarlo Broschi detto Farinelli(Andria, 24 gennaio 1705 – † Bologna, 16 settembre 1782),, ma prende le mosse dall'àmbito teatrale dove le parti delle commedie erano assegnate secondo rigide divisioni. All'attor giovane erano riservate le parti dell'innamorato o del cicisbeo. E ciò avveniva sempre anche quando l'attore designato , per il trascorrere del tempo non era piú tanto giovane e allora per lenire i danni del tempo era costretto a ricorre piú che alla costosa cipria, alla piú economica farina. 2.FÀ 'O FRANCESE. Letteralmente: fare il francese, id est: mostrare, dare a vedere o - meglio - fingere di non comprendere, di non capire quanto vien detto, allo scoperto scopo di non dare risposte, specie trattandosi di impegnative richieste o ordini perentori. Èl'equivalente dell'italiano: fare l'indiano, espressione che, storicamente, a Napoli non si comprende, non avendo i napoletani avuto nulla a che spartire con gli indiani, sia d'India che d' America, mentre ànno subíto piú d’ una dominazione francese ed ànno avuto a che fare con gente d'oltralpe, con le quali malamente s’intendevano. 3.FÀ 'O PARO I 'O SPARO.... Ad litteram: fare a pari e dispari; id est: tentennare, non prendere decisioni, essere eternamente indecisi ed affidar tutto, per non assumer responsabilità, all'alea della sorte. 4.FÀ 'O SCRUPOLO D''O RICUTTARO. Letteralmente: fare lo scrupolo del magnaccia. Id est: scandalizzarsi grandemente al cospetto di altrui veniali mancanze, alla stregua di un lenone che abituato a compiere gravi mancanze si scandalizzasse di piccoli reati compiuti da altre persone.La locuzione è usata a Napoli appunto per bollare il comportamento chiaramente falso di chi, abitualmente incline a delinquere, mostra di scandalizzarsi davanti a piccole mancanze... Mette conto qui parlar del Ricuttaro. Da sempre il lenocinio è praticato da piccoli furfantelli e camorristi. Temporibus illis,cioè a fine '800 i piccoli furfanti ed i camorristi venivano arrestati e finivano sotto processo durante il quale dovevano esser difesi da avvocati che,qualora non fossero affiliati alla camorra, volevano esser pagati. A mettere insieme i fondi necessarî provvedevano i compagni dei detenuti che procedevano ad una questua piú o meno vessatoria tra piccoli commercianti e bottegai sia adiacenti al Tribunale, sia operanti nel rione d’origine del/dei furfante/i sotto processo. Tale questua finalizzata era detta 'a recoveta (la raccolta) da recoveta a recotta il passo è breve e da recotta a ricuttaro è ancora piú breve;successivamente con il termine ricuttare si indicarono non soltanto i questuanti suddetti, ma piú segnatamente i lenoni,i ruffiani,i protettori,i prosseneti etc. che spessissimo traevano origine dalle schiere di quei camorristi questuanti. 5.FÀ PALLA CORTA Ad litteram: fare la palla corta Id est: mancare il fine prefissato, non giungere al risultato per avere errato nel conferire la forza necessaria affinché si potesse raggiungere lo scopo; locuzione mutuata dal giuoco delle bocce o del bigliardo nel quale la biglia (palla) messa in giuoco può mancare di raggiungere il punto voluto e risultare corta se nel lanciarla il giocatore non vi à impresso la necessaria e giusta spinta.BRAK

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