sabato 18 novembre 2017

VARIE 17/1158



1.CU 'NU SÍ TE 'MPICCE E CU 'NU NO TE SPICCE.
Letteralmente: dicendo di sí ti impicci, dicendo no ti sbrighi. La locuzione contiene il consiglio, desunto dalla esperienza, di non acconsentire sempre, perché chi acconsente, spesso poi si trova nei pasticci... molto meglio, dunque, è il rifiutare, che può evitare fastidi prossimi o remoti.
2.CUMMÒGLIAME ‘STU PIETTO CA ‘STU CULO ME STA SCUPIERTO
Coprimi il petto poiché ò il sedere scoperto....
Espressione sarcastica messa sulla bocca di una donna svampita ed irrazionale che benché iperbolicamente inceda con il fondoschiena scoperto chiede che le si copra il seno. Con la medesima espressione si commenta ironicamente il comportamento irragionevole di chiunque sciocco , presuntuoso e sprovveduto invece di occuparsi in maniera corretta conseguente e logica di un bisogno (non rendendosi conto delle reali necessità derivanti da una situazione in corso d’opera) attende a problemi succedanei o incongruenti con il bisogno de quo.
pietto s.vo m.le = petto, le mammelle della donna, il seno, la parte anteriore del tronco umano, compresa tra il collo e l'addome; voce dal lat. pectŭ(s) con dittongazione della e intesa breve ed assimilazione regressiva ct→tt;
scupierto part. pass. aggettivato dell’infinito scuprí = scoprire, denudare, mostrare, esporre ( dal lat.s (distrattiva) +cooperire, comp. di cum 'con' e operire 'coprire, occultare'.
3.CUNZIGLIO 'E VORPE, RAMMAGGIO 'E GALLINE.
Lett.: consiglio di volpi, danno di galline. Id est: Quando confabulano furbi o maleintenzionati, ne deriva certamente un danno per i piú sciocchi o piú buoni. Per traslato: se parlottano tra di loro i superiori, gli inferiori ne subiranno le conseguenze.
 Il termine rammaggio, rotacizzazione del pi ú classico dammaggio, indica nell’idioma  partenopeo il danno patito ed arrecato sia in senso materiale che morale.
Per ciò che attiene la sua etimologia, una superficiale ipotesi fa risalire il termine al francese dommage  di identico significato E sarebbe ipotesi accettabile se il vocabolo appartenesse  alla schiera di vocaboli mutuati dal francese durante la dominazione murattiana..., ma poiché  la  parola dammaggio  esiste già nel Cortese, nello Sgruttendio e nel Basile  - scrittori operanti alcuni secoli prima  della dominazione indicata, ecco che l’ipotesi è da scartare  e bisogna accettare quella che pi ú verosimilmente fa risalire il vocabolo ad un termine del latino parlato e cioè a  damnajjum a sua volta derivante da damnum con il suffisso ajjo di carattere rustico di contro al classico aeus come avvenuto anche  per scarafaggio  - scarabeo. Nel termine damnajjum si è poi verificata  la consueta assimilazione regressiva della enne con la antecedente emme e si è avuto dammaggio.Ed è questa l’ipotesi che storicamente è da ritenersi pi ú vicina alla realtà, salvo prova contraria...
4.CÚNTATE SEMPE ‘E SORDE, PURE QUANNO ‘E TTRUOVE.
Cóntati  sempre il danaro, anche quando lo dovessi trovare
 Id est: l’attenzione e la precisione son sempre opportune anche quando parrebbero non necessitare.
5.CUORPO DESIDERUSO NUN SE SAZZIA MAJE.
Corpo aduso a desiderare sempre non si sazierà mai.
Chi desidera sempre qualcosa, anche se l’ottiene non ne resta soddisfatto ed avidamente ed ingordamente vuole altro ancóra.
Brak

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