1.COMME SÎ BBONA, COMME SÎ BBELLA, I 'A SPICULA S'AMMUCCAJE
 SARDELLA
Letteralmente Come sei buona, come sei bella e la sigola
divorò la sardina. Icastica, antica espressione ancóra in uso, di tipo
proverbiale se non addirittura didascalico. In effetti l’espressione viene
pronunciata ad ammonimento dei piú giovani che da sprovveduti si fidano troppo
delle apparenze e prendono per sincere le blandizie dei furbi che invece con i
loro comportamenti falsi, finti, ipocriti, inattendibili, infidi, ingannevoli,
illusori ànno mire ben diverse da quelle che mettono in mostra; nella fattispecie
la grossa vorace spigola tenendo un atteggiamento ricco di allettamento,
smanceria, adulazione mira a conquistare la fiducia della piccola sardina per
poi divorarla; è buona norma dunque, trasportando l’esempio nella vita
quotidiana, che i piú giovani, meno esperti e piú sprovveduti, per non restare
vittime della loro stessa inesperienza, credulità, ingenuità, semplicità non
facciano affidamento sulle carezze, lusinghe, moine dei piú vecchi che ànno
maggiore esperienza della vita e son pronti egoisticamente a ricavarne il
maggior utile possibile!
2.COPPOLA Ê DENOCCHIE!
Ad litteram: coppola alle ginocchia È questo il modo piú
cogente per suggerire il saluto piú deferente possibile, consistente nel
cavarsi di testa il berretto e portarlo con ampio gesto ossequioso all’altezza
delle ginocchia, da rivolgere ad un’autorità o un uomo o donna da rispettare.
Preciso qui che taluno erroneamente non lègge l’ ê della
locuzione come contrazione di a + ‘e cioè alle, bensí la lègge - errando- come
congiunzione E e stravolge il significato della locuzione facendola diventare
in Luogo del corretto coppola alle ginocchia, lo scorretto coppola e ginocchia,
quasi che il saluto dovesse consistere in un cavarsi il berretto e piegare le
ginocchia, cosa invero assurda, essendo il napoletano aduso ad inginocchiarsi
solo innanzi ad oggetti di culto.
3.COPPOLA PE CCAPPIELLO E CCASA A SSANT'ANIELLO.
Ad litteram: Berretto per cappello, ma casa a sant'Aniello
(a Caponapoli). Id est: vestirsi anche miseramente, ma prendere alloggio in una
zona salubre ed ariosa, poiché la salute viene prima dell'eleganza, ed il
danaro va speso per star bene in salute, non per agghindarsi.
4.CORE CUNTENTO Â LOGGIA.
Ad litteram: Cuor contento alla Loggia. Cosí a Napoli si
suole appellare chi si dimostri sempre allegro, spensierato, buontempone al
segno d’apparire di non aver mai pensieri di sorta che possano preoccuparlo ,
ma di vivere piuttosto sempre pacioso e beato fino a meritarsi l’appellativo in
epigrafe, il medesimo che temporibus illis si meritò lo scrittore nolano
Michele Somma (Nola1776-†ivi1835), che pubblicò agli inizi del 1800 una
raccolta amena e faceta di cento racconti; lo scrittore tenne studio in Napoli
in piazza Larga agli Orefici, nei pressi della Loggia de’ Genovesi dove la colonia
degli abitanti di Genova, residenti in Napoli si autoamministrava .
5.CU ‘O CAVALLO ‘O SPRONE, CU ‘A MUGLIERA ‘O BBASTONE.
Con il cavallo (occorre) lo sperone, con la moglie il
bastone
Id est: sia con la bestia che con la moglie, per ottenere qualcosa,
occorre usare le maniere forti.
Brak
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