1.FÀ ‘NU BELL’ACCÀTTETO.
Ad litteram: fare un bell’acquisto Ironica locuzione da
intendersi chiaramente in senso antifrastico che si riferisce a chi à fatto un
pessimo affare, un cattivo acquisto e magari à sborsato una somma esorbitante
rispetto alla quantità o, piú spesso, alla qualità del bene acquisito; per
traslato la locuzione viene riferita, a mo’ di dileggio a chi abbia impalmato
una sposa rivelatasi poi meno virtuosa o meno docile di quel che apparisse.
accàtteto letteralmente: acquisto, compera, guadagno (anche
in senso figurato) etimologicamente voce deverbale di accattà = acquistare,
comprare e talvolta prendere, sottrarre come nel caso dell’espressione: ‘o
sorice s’è accattato ‘o furmaggio: il topo (finito in trappola) à preso il
formaggio (senza esser catturato); il verbo accattà/are è, a sua volta, dal
basso latino ad-captare→accaptare→accattare intensivo di capere = prendere.
2.FÀ ‘O VALLO ‘NCOPP’Â MMUNNEZZA
Ad litteram: fare il gallo sull’immondizia Id est: assumere
gratuitamente arie di superiorità, montare saccentemente in cattedra cercando
di imporsi su tutti gli altri che però a ragion veduta non sono altro che un
cumulo di rifiuti di talché, solamente messo al loro confronto, il gallo può
primeggiare; altrove non conterebbe nulla, potendosi quasi definirlo: monoculo
in terra coecorum.
3.FÀ ‘O MANTESENIELLO
Letteralmente: fare il grembiulino. Id est: comportarsi come
chi indossi il grembiulino; locuzione usata a dileggio di certi uomini che,
dimenticando la loro (supposta) mascolinità, si comportino da donnetta
mostrandosi pettegoli e linguacciuti, ciarlieri al punto di propalare notizie
apprese: fatto di per sé disdicevole, ma che lo è ancora di piú quando le
notizie, che ci si diverte a portare in giro, sono state apprese in “camera caritatis”
per le pubbliche funzioni che svolge il manteseniello della locuzione.
manteseniello= grembiulino s.vo m.le diminutivo (cfr. il
suff. iello) di mantesino= grembiule, zinale; la voce mantesino è dal tardo
lat. mantu(m)+ ante+ sinu(m)→mantesinu(m).
4.FÀ ‘O MASTO ‘E FESTA.
Ad litteram: fare il maestro della festa Locuzione da
intendersi sia in senso strettamente letterale che in senso figurato; intesa in
senso letterale si fa riferimento a chi, sia pure dispoticamente, si impegna ad
organizzare feste pubbliche o private conferendo spesso il proprio danaro oltre
che il proprio tempo ed impegno;in senso traslato la locuzione si usa con
dispetto nei confronti di chi, senza esserne né invitato, né delegato a farlo
pretende di organizzare l’altrui esistenza; costui con incredibile faccia tosta
si presenta non richiesto in casa altrui e disponendosi ad agire tamquam un
fac-totum dispensa sgraditi consigli sul modo migliore di comportarsi ed agisce
quasi alla medesima stregua del tipo detto spallettone o mastrisso(cfr. ultra).
5.FÀ ‘O NNACCHENNELLO
Ad litteram: fare il cicisbeo
Il vocabolo in epigrafe è oggi fra i napoletani piú giovani
quasi sconosciuto, mentre persiste nella memoria e nell’uso di quelli piú
avanti negli anni. Con tale vocabolo si indica il lezioso, lo svenevole, lo
eccessivamente complimentoso, il vagheggino, il manierato cicisbeo; è chiaro
che in un’epoca come la nostra che à statuito la parità dei sessi sarebbe
impensabile un uomo che si comportasse verso il gentil sesso in maniera tale da
esser paragonato a quei settecenteschi cavalier serventi che solevano portare
lunghe capigliature spartite sulle fronte e portate sul volto a coprire un
occhio, mentre con l’altro, attraverso un occhialetto,spesso colorato,
sogguardavano le dame ; tale postura faceva pensare che i suddetti cavalieri
non avessero che un occhio;in francese la cosa suonava: il n’à q’un oeil che
letto rapidamente diveniva il n’à che n’el da cui i napoletani trassero
nnacchennello.
Brak
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