1.JÍ CU ‘O SIBBEMOLLE
Ad litteram: procedere con il si bemolle; id est: andare con
estrema calma, lentamente, senza porre eccessiva forza nella propria azione,
come un musicista che non usasse, nel comporre che semitoni e mai note piene di
forza adeguata.
2.JÍ CU ‘O SIDDIVÒ E CU ‘O SENZA PRESSA
Ad litteram: andare con il se-dio-vuole e con il
senza-fretta Locuzione di portata simile alla precedente, ma con una piú
marcata sottolineatura della lentezza usata nell’agire; locuzione che è usata
soprattutto per indicare la neghittosità di chi si dispone ad agire, che lo fa
senza quasi porvi volontà, ma fidando esclusivamente nella spinta ed aiuto del
Cielo.
3.JÍ DINTO A LL’OSSA
Ad litteram: andare nelle ossa detto di tutto ciò che
risulti ampiamente giovevole, utile e proficuo che faccia quasi assaporarne i
benefici fin nelle ossa; la locuzione però non attiene escLLUsivamente al piano
fisico , potendosi usare anche e forse soprattutto con riferimento morale.
4.JÍ FACENNO 'O GGIORGIO CUTUGNO.
Letteralmente: andar facendo il Giorgio Cotugno. Id est:
andare in giro bighellonando, facendo il bellimbusto, assumendo un'aria
tracotante e guappesca alla stessa stregua di un tal mitico Giorgio Cotugno scolpito in tali
atteggiamenti su di una tomba della chiesa di san Giorgio maggiore a Napoli.
Con la locuzione in epigrafe il re Ferdinando II Borbone Napoli soleva
apostrofare il duca Giovanni Del Balzo che era solito incedere con aria
tracotante anche davanti al proprio re.
5.JÍ GIURGIULIANNO oppure
JÍ ‘NZUNZULIANNO
Ad litteram: andar bighellonando; id est: andare
girozolando, ma farlo alla maniera del giurgio* cioé dell’ebbro, ciondolando,
magari a rischio di cadere, andar senza meta e senza scopo; l’alternativa
proposta in epigrafe esprime i medesimi concetti, ma è voce piú moderna coniata
partendo dal termine zonzo. *Etimologicamente giurgio risulta essere non la
corruzione del nome Giorgio inteso, partendo dalla figura del Santo guerriero,
come un gradasso, uno spaccone dall’andatura presuntuosa ed altalenante, tal
quale l’ ubriaco, ma pi ú esattamente una derivazione del fr. gorge= gola in
riferimento all’organo deputato ad accogliere le bevute.
BRAK
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