1.DICETTE ‘O CANZIRRO Ô CAVALLO: CUMPAGNÓ T’ASPETTO ‘NFACCI’
 SAGLIUTA.
Disse il mulo al cavallo (che nel piano, faceva il
gradasso): Compagno ti attendo (cioè: voglio vedere cosa saprai fare) al
momento della salita(di solito agevole per un mulo, ma non per un cavallo).
I gradassi ed i supponenti perdono la loro sicumera nei
momenti difficili.
2.DICETTE ‘O PAPPICE VICINO Â NOCE: "DAMME ‘O TIEMPO CA
TE SPERTOSO!"
Disse il tonchio alla noce "dammi il tempo che ti
foro".Anche chi non sia dotato di molta prestanza fisica può ottenere –
con il tempo e l’applicazione – i risultati sperati.
3.DICETTE 'A SIÉ CHICHIERCHIA: 'A PRURENZIA NUNN’ È MMAJE
SUPERCHIA!
Disse la signora Chichierchia: la prudenza non è mai
eccessiva
Id est: è buona norma usare sempre molta prudenza.
Con il termine chichierchia , normalmente,nell’idioma
napoletano (con etimo da un acc.vo latino cicercula(m) dim.vo di cicer) si
identifica la cicerchia, povero, ma gustoso legume cosí povero da essere usato
spesso quale mangime del bestiame; qui se ne è fatto, per rimare con la parola
superchia, un nome proprio e lo si è assegnato ad una fantomatica signora sulla
cui bocca è posto il wellerismo.
prudenzia s.vo f.le astr. = prudenza Dal lat. prudentia(m),
deriv. di prudens -entis 'prudente'; del latino la voce napoletana conserva piú
acconciamente rispetto alla corrispondente voce italiana, la i etimologica
della sillaba finale;
superchia agg. femm. metafonetico del masch. supierchio =
eccessivo, eccedente con etimo dal lat. *superculum; rammenterò che il masch.
supierchio diventa neutro nella forma ‘o ssupierchio usato per indicare tutto
ciò che eccede o sopravanza.
sié = signora forma apocopata, (ma accentata per indicare
l’esatta pronuncia) di una ricostruita voce francese femminilizzata e metatetica
da seigneur→ sei-gneuse→sie(gneuse).
4.DICETTE CHILLO: ‘E CUNTE A LLUONGO ADDEVENTANO SIERPE
Disse un tale i conti protratti nel tempo, cioè non saldati
rapidamente diventano (pericolosi )come serpenti
Id est: sono da evitare debiti a lunga scadenza.
5.DICETTE CHILLO: NUNN’
È ‘A MERCE CA NUN CE AGGÚSTA , MA È ‘A MUNETA CA NUN CE ABBASTA
Disse un tale: non è la merce che non ci piace, è il danaro
che è insufficiente
Id est: il vero problema non è il gusto, ma la penuria di
mezzi.
Bra
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