1.ESSERE FETENTE DINT' A LL' OSSA.
Letteralmente: essere fetente fin dentro le ossa. Id est:
appalesarsi perfido, spregevole, di animo cattivo, ma non solo esteriormente
quanto fin dentro la quintessenza dell'essere.
2.ESSERE FIGLIO ‘E VIECCHIE
Ad litteram: Essere figlio di vecchi Id est: Essere figlio
nato da genitori vecchi.Locuzione usata per complimentarsi di chi, messo al
mondo da genitori non piú giovani,si appalesi e sia ritenuto come persona di
grande intelligenza, di notevoli capacità operative e che sappia sbrigarsela in
ogni evenienza e tutto ciò nella convinzione che costui abbia ereditato dai
suoi genitori le conoscenze e le esperienze che son proprie [o lo dovrebbero
essere] delle persone mature ed avanti negli anni. viecchie s.vo m.le pl. di
viecchio vecchio,persona avanti negli anni; voce etimologicamente da un acc.
lat. vetulu(m) (diminutivo di vetus) che diede il tardo lat. vĕclu(m)→viecchio
con la vocale tonica breve che dittonga in ie.Da notare che il s.vo pl. a
margine, pur essendo il plurale solo del maschile (infatti il f.le che è
vecchia à il pl. in vecchie) nella locuzione esaminata è onnicomprensivo dei
due generi e deve essere inteso come riferito ai vecchi ed alle vecchie.
3.ESSERE LL'URDEMU LAMPIONE 'E FOREROTTA.
Letteralmente: essere l'ultimo fanale di Fuorigrotta. Id
est: Non contare nulla, non servire a niente. La locuzione prese piede verso la
fine dell' '800 quando l'illuminazione stradale napoletana era fornita da
fanali a gas in numero di 666; l'ultimo lampione (fanale) contraddistinto
appunto col numero 666 era situato nel quartiere di Fuorigrotta, zona limitrofa
di Napoli, per cui il fanale veniva acceso per ultimo, quando già splendevano
le prime luci dell' alba e la di lui utilità veniva ad essere molto limitata.
4.ESSERE MASTO A UNU FUOGLIO.
Ad litteram: esser maestro ad un solo foglio. Locuzione che
si usa a mo’ di dileggio nei confronti di coloro che son ritenuti o si
autoritengono maestri, ma siano di limitatissime conoscenze e di competenze
molto ristrette, ai quali è inutile chiedere che vadano al di là di ciò che
essi stessi propongano o facciano, come si diceva di un tal violinista,
bravissimo esecutore, quasi virtuoso, ma di un unico pezzo, violinista che si
scherniva davanti alla richiesta di eseguire altri brani musicali.
5.ESSERE MURO E MMURO CU 'A VICARIA.
Letteralmente: essere adiacente alle mura della Vicaria. Id
est: essere prossimo a finire sotto i rigori della legge per pregressi reati
che stanno per esser scoperti. La Vicaria della locuzione era la suprema corte
di giustizia operante in Napoli dal 1550 ed era insediata in CastelCapuano
assieme alle carceri viceregnali. Chi finiva davanti alla corte della Vicaria e
veniva condannato, era súbito allocato nelle carceri ivi esistenti o in quelle vicinissime
di San Francesco site nella piazza omonima in quello che in origine fu il
monastero dei monaci di sant’ Anna ed oggi accoglie gli uffici della Pretura.
Brak
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