1.ÂMMO FATTO ZIMMARE E CRAPETTE UNA ‘MBULLETTA
Ad litteram: Abbiamo sommato in un’unica fattura (i prezzi)
di agnelloni e capretti. Id est: Abbiamo operato una colpevole confusione di
qualità e/o meriti. Antichissima, ma ancóra usatissima espressione pronunciata
con risentimento da superiori e rivolta ad inferiori che nel loro espletamento
dei compiti loro assegnati operino, per disattenzione, incompetenza e/o cattiva
volontà, confusioni sesquipedali producendo spesso gravi danni a gli utili
attesi e non ottenuti per scambi, errori, sbaglî loro imputabili.
âmmo fatto/îmmo fatto/avimmo fatto voce verbale (1ª pers.
pl. pass. pross. dell’infinito fà, formata con l’indicativo del verbo avere ed
il part. pass. di fà) ; da notare che l’ausiliare avere coniugato alla1ª pers.
pl. in una triplice morfologia avimmo/ âmmo/îmmo (di cui la seconda e terza
âmmo/îmmo sono crasi della prima avimmo) non dev’essere inteso come indicante
una compartecipazione all’azione espressa dal verbo fare, ma va inteso come
voce impersonale atteso che i superiori sulla cui bocca vive l’espressione in
esame e da loro rivolta quale rampogna a gli inferiori, non intendono esser
ritenuti corresponsabili della colpevole confusione di qualità e/o meriti da
addebitare escLLUsivamente ai loro inferiori che ànno operato scambi,
errori,e/o sbaglî .
zímmare s.vo m.le pl. di zímmaro = (in primis)1maschio della pecora, agnellone,
capro,becco;
(figurate, alibi) 2 persona rozza, villana, scorbutica; voce
etimologicamente dal greco khímaros con raddoppiamento della consonante nasale
bilabiale (m) propiziato dal tipo di parola sdrucciolo; rammento che in
napoletano in senso dispregiativo nei medesimi significati indicati sub 1 s’usa
la voce curdisco s.vo m.le = maschio della pecora, agnellone, capro,becco che
abbia superato l’anno di vita, agnello dalla carne meno tenera in quanto nato
dopo la Pasqua dell’anno precedente; voce dal lat. cordus = nato in ritardo con
l’aggiunta della voce pleonastica isco, lettura metatica di
hircus→(h)iscu(r)→isco = capro, caprone.
crapette s.vo m.le pl. di crapetto = capretto,piccolo della
capra dalla carne morbida e di sapore delicato ancorché sui generis; la carne
del capretto macellato prima che compia l’anno di vita, è usata in alternativa
alla carne di agnello (zímmaro o curdisco) nella cucina tipica delle festività
pasquali; la voce crapetto etimologicamente è una lettura metatetica del lat.
capr(am) con l’aggiunta del suffisso diminutivo etto.
mbulletta s.vo f.le bolletta, fattura, scontrino, polizza,
contrassegno, contromarca voce etimologicamente dal lat. bŭlla che in età tarda
assunse anche il sign. di «sigillo» con l’aggiunta del suffisso diminutivo etta
f.le di etto, suffisso che altera in senso diminutivo, e spesso vezzeggiativo,
sostantivi o aggettivi;la voce a margine è addizionata in posizione protetica
di una n eufonica che non necessita di segno diacritico d’aferesi , non essendo
un residuo di un in illativo che invece risolve in una n aferizzata: in
→(i)n→’n (cfr. nc’è per c’è, mente in caso→’ncaso); nella fattispecie in esame
la n eufonica protetica di un vocabolo che inizia con una consonante occLLUsiva
bilabiale sonora (b) o sorda (p) si muta in m (cfr. in→(i)n→’n
+braccio→’mbraccio - in→(i)n→’n +paraviso→’mparaviso etc.)
2.AMMORE, TOSSE E RROGNA NUN SE PONNO ANNASCONNERE.
Amore, tosse e scabbia non si posson celare; le
manifestazioni di queste tre situazioni sono così eclatanti che nessuno può
nasconderle; per quanto ci si ingegni in senso opposto amore, tosse e scabbia
saranno sempre palesi; la locuzione è usata sempre che si voglia alludere a
situazioni non celabili.
3.'AMMUINA È BBONA P''A ‘UERRA...
Ad litteram: il caos, la baraonda è utile in caso di guerra;
id est: per aver successo in caso di lotta occorre che ci sia del caos, della
baraonda; mestando in esse cose si può giungere alla vittoria nella lotta
intrapresa.
ammuina = chiasso, confusione, fastidio; etimo: deverbale
del verbo spagnalo amohinar(infastidire).
4.ANCAPPA PE PRIMMO, FOSSENO PURE MAZZATE!
Letteralmente: Acchiappa per primo, anche se fossero botte!
L'atavica paura della miseria spinge la filosofia popolare a suggerire
iperbolicamente di metter le mani su qualsiasi cosa, anche rischiando le
percosse, per non trovarsi - in caso contrario - nella necessità di dolersi di
non aver niente!
5.ANCÒRA NUN È PPRENA MARIANNA E GGIÀ ÀNNO SPASO FASCIATORE
E PPANNE.
Letteralmente: Marianna non è ancora incinta e già ànno
sciorinato fasce e pannolini Locuzione proverbiale usata a divertito commento
delle azioni di chi si predispone e si prepara a qualcosa con evidente
eccessivo anticipo.
Brak
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