1.FEMMENE CANE E BBACCALÀ P’ESSERE BBUONE S’ÀNN’ ‘A MAZZIÀ
Donne, cani e baccalà per dare i risultati migliori devono
esser percossi: le donne ed i cani sono indocili e devono devono essere
bastonati per ridurli alla ragione; ugualmente il baccalà (merluzzo salato ed
essiccato) per essere gustato al meglio , prima d’esser cucinato va
opportunamente ammollato a forza di acqua fredda e percosse.
2.FEMMENE E CCRAVUNE: STUTATE TÉGNONO E APPICCIATE CÒCENO.
Letteralmente: donne e carboni: spenti tingono e accesi
bruciano. Id est: quale che sia il loro stato, donne e carboni sono ugulmente
deleterii.
3.FEMMENE, CIUCCE E CRAPE TENENO TUTTE UNA CAPA.
Donne, asini e capre ànno tutti la medesima testa nel senso
che sia le donne che gli asini e le capre sono testardi alla stessa stregua ed
indocili a qualsiasi comando, consiglio o raccomandazione, convinti sempre di
far bene agendo di proprio istinto o iniziativa.
4.FEMMENE, CIUCCE E VVARCHE SONGO ‘E CHI ‘E CCARCA
Le donne,come gli asini e le barche, appartengono a chi le
monti (e solo ad essi devono rispondere);id est: donne, asini e barche vanno
dominati se si vogliono ottenere buoni risultati.
5.FESSARIA ‘E CAFÈ
Ad litteram: Sciocchezza di caffé o da caffè; id est cosa da
nulla, sciocchezzuola , inezia, tutte cose che possono esser rappresentate
ugualmente dalla inconferente fessurina che insiste sul chicco di caffé [ed in
tale accezione si parla esattamente di fessaria ‘e cafè dove la ‘E è la
preposizione DE aferizzata che introduce un complemento di specificazione]
oppure da altro. Infatti con fessaria ‘e cafè talora non si intende la
fessurina che insiste sul chicco di caffé, ma l’ inconferente chiacchiera, il vuoto
discorrere tra gli sfaccendati avventori di un caffé (locale dove si sorbisce
la bevanda di caffé) [ed in tale accezione pur parlandosi di fessaria ‘e cafè ,
la ‘E non è la preposizione DE aferizzata che introduce un complemento di
specificazione, ma è un’utilizzazione impropria della medesima preposizione
usata al posto della corretta da→ ‘a che avrebbe dovuto introdurre un
complemento di fine o scopo ed avrebbe dovuto essere espresso con “fessaria da
o ‘a cafè” (sciocchezza da caffé) ] fessaría s.vo f.le cosa da nulla,
sciocchezza, inezia e per traslato bugia macroscopica; etimologicamente da
fesso (rotto, spaccato e poi sciocco) p.pass. del verbo findere (rompere,
spaccare) + il suff. di pertinenza arius→ar addizionato della desinenza tonica
ía; rammenterò che la stessa parola con i medesimi significati si ritrova pure
nella lingua ufficiale sebbene in quest’ultima l’originaria ed etimologica A
ovviamente aperta, la si sia sostituita con una pretestuosa E chiusa (ritenuta
forse, ma scioccamente, piú consona dell’aperta A all’ elegante (sic?) dialetto
di Alighieri Dante, ottenendo cosí in Luogo di fessaría una per certo non
migliore fessería. cafè s.vo m.le o neutro Con la medesima parola, una volta di
genere maschile, un’altra di genere neutro si indica in napoletano i chicchi
interi o macinati della pianta di caffé e la bevanda che se ne ricava [ed in
tal caso il s.vo è di genere neutro e comporta nel caso sia preceduto dall’art.
‘o, comporta la geminazione della consonante iniziale, per cui occorerà scrivere
‘o ccafé comportante la pronuncia forte come avviene sempre allorché in
napoletano esistono delle voci che possono avere una doppia forma grafica: o
con la geminazione della consonante d’avvio o con la consonante scempia; quando
la grafia e quindi la lettura di tipo forte presenta la geminazione iniziale,
ci si trova difronte ad una voce neutra e solitamente son voci che si
riferiscono a generi alimentari o inanimati ovvero che non contemplano
l’intervento umano (ad. es.: ‘o ccafè, ‘o ppane, ‘o ssale, ‘o ppepe, ‘o
ffierro(inteso come metallo)]; allorché invece la parola presenta la consonante
scempia: ‘o cafè si à a che fare con una voce maschile usata per significare la
mescita o negozio dove viene servita la bevanda di caffè. Etimologicamente la voce
cafè è dal turco kahve, e questo dall'ar. qahwa, orig. bevanda eccitante'.
BRAK
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