1.LÈVATE 'A MIEZO, FAMME FÀ 'O SPEZZIALE.
Letteralmente: togliti di torno, lasciami fare lo
speziale...Id est: lasciami lavorare in pace - Lo speziale era il farmacista,
l'erborista, non il venditore di spezie. Sia l'erborista che il farmacista
erano soliti approntare specialità galeniche nella cui preparazione era
richiesta la massima attenzione poiché la minima disattenzione o distrazione
generata da chi si intrattenesse a perder tempo nel negozio o laboratorio dello
speziale avrebbe potuto procurar seri danni: con le dosi in farmacopea non si scherza!
Oggi la locuzione è usata estensivamente nei confronti di chiunque intralci
l'altrui lavoro in ispecie la si usa nei confronti di quelli (soprattutto
incompetenti) che si affannano a dare consigli non richiesti sulla miglior
maniera di portare avanti un'operazione qualsivoglia!
2.LINDO E PPINTO
Ad litteram: pulito e dipinto; modo di dire di diretta
provenienza iberica (lindo= vezzoso, pinto=dipinto) con il quale si suole
commentare il mostrarsi e ancor di piú l’incedere oltremodo elegante di chi, agghindato
e ben messo, vada in giro pavoneggiandosi; la locuzione à però anche un non
nascosto sapore di canzonatura del soggetto che incedendo lindo e pinto, si
mostra artificioso ed affettato, quando non addirittura ridicolo.
3.LL' AMMORE DA LUNTANO È COMME A LL' ACQUA 'INT' Ô PANARO.
L'amore di lontano è come acqua nel cestino di vimini Id
est: è un lavorio inutile che si tramuta in tormento.
4.LL' AVIMMO FATTO 'E STRAMACCHIO.
Letteralmente: l'abbiamo compiuto alla chetichella,- o anche
di straforo, di soppiatto, quasi "alla macchia", ai margini della
legalità. L'espressione di stramacchio deriva pari pari dal latino extra
mathesis, id est: al di fuori dei retti insegnamenti, dalle buone regole di
condotta e perciò clandestinamente.
5.LL’ACCIO SENZ’ACQUA SE SECCA
Letteralmente : il sedano privato dell’acqua si secca.
Espressione da intendersi sia nel normale senso letterale, sia in un giocoso,
furbesco senso traslato ; nel normale senso letterale è da intendersi quale
consiglio pratico per la coltura del sedano (dal greco selinon), pianta erbacea
con foglie aromatiche, dalle grosse costole commestibili bisognosa per la sua
crescita rigogliosa di abbondante acqua; nel giocoso, furbesco senso traslato
l’espressione, messa sulla bocca di un uomo, è usata quando costui intenda in
maniera non esplicita, ma furbesca chiedere ad una donna prestazioni sessuali e
comunque ben si comprende cosa si nasconda dietro il sedano titolare
dell’espressione e quale sia l’acqua richiesta.
accio s.vo neutro = sedano (ma – per traslato furbesco -
nell’espressione membro maschile) la voce accio etimologicamente è dal tardo
lat. apiu(m) con normale evoluzione fono-morfologica di sapio→saccio.
BRAK
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