1.CHI FATICA 'NA SARACA, CHI NUN FATICA, 'NA SARACA E MMEZA.
Chi lavora guadagna una salacca, chi non lavora, una salacca
mezza - Cioè: spesso nella vita si è premiati oltre i propri meriti.
2.CHI FRAVECA E SFRAVECA, NUN PERDE MAJE TIEMPO.
Chi fa e disfa, non perde mai tempo. La locuzione da
intendersi in senso antifrastico, si usa a commento delle inutili opere di
taluni, che non portano mai a compimento le cose che cominciano, di talché il
loro comportamento si traduce in una perdita di tempo non finalizzata a nulla.
3.CHI CUVERNA 'A RROBBA 'E LL'ATE NUN SE COCCA SENZA ‘O
MMAGNATO.
Letteralmente: chi amministra i beni altrui, non va a letto
digiuno. Disincantata osservazione della realtà che piú che legittimare
comportamenti che viceversa integrano ipotesi di reato, denuncia
l'impossibilità di porvi riparo: gli amministratori di beni altrui sono
incorreggibili ladri!
4.CHI NASCE MAPPINA SPORCA NUN PO’ ADDEVENTÀ FAZZULETTO ‘E
SETA!
Che letteralmente è: chi nasce straccio sporco, non può
diventare un fazzoletto di seta!Locuzione che afferma l’impossibilità del
miglioramento in positivo dell’indole di chi nasca con pessime inclinazioni
tali da farlo ritenere alla stregua di un cencio,canovaccio, pezza,
strofinaccio a maggior disdoro lercio.
5.CHI NASCE TUNNO NUN PO’ MMURÍ QUATRO.
Letteralmente: chi nasce tondo non può morire quadrato. Id
est: è impossibile mutare l'indole di una persona che, nata con
un'inclinazione, se la porterà dietro per tutta la vita. La locuzione, usata
con rincrescimento osservando l'inutilità degli sforzi compiuti per cercar di
correggere le cattive inclinazioni dei ragazzi, in fondo traduce il principio
dell'impossibilità della quadratura del cerchio.
Brak
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