1.DARSE 'E PIZZECHE 'NCOPP' Â PANZA.
Letteralmente: darsi pizzichi sulla pancia. Id est:
sopportare, rassegnarsi, far buon viso a cattivo gioco. E' il consiglio che si
dà a chi ad una contrarietà sarebbe pronto a render la pariglia ed invece gli
si consiglia di sopportare assestandosi dei pizzichi sulla pancia quasi che il
dolore fisico che ne deriva servisse a lenire quello morale, in nome del quale
ci si sentirebbe pronto a scatenare una guerra!
2.DDIO NCE LIBBERA DÊ SIGNALATE.
Letteralmente: Dio ci liberi dai segnati. Id est: Il Cielo
ci liberi dalle persone segnate da un difetto fisico ché son coloro che, magari
per acrimonia o per un senso di rivalsa verso il mondo, son pronti a
commettere, in danno del prossimo, azioni riprovevoli. La locuzione partenopea
ripiglia ad un dipresso l'antico motto latino: Cave a signatis!(attenti ai
segnati).
3.DDIO NE VO’ ‘O CORE.
Letteralmente Dio ne vuole il cuore; id est: Dio ne desidera
l’anima; détto di cosa o persona cosí malmessa, malridotta, consunta o
acciaccata da preconizzarsene l’approssimarsi della fine cioè del momento di
rendere [non solo figuratamente, ma
anche realmente] l’anima al Creatore.
4.DDOJE FEMMENE E 'NA PAPERA ARREVUTAJENO NAPULE.
alibi anche ‘NA FEMMENA E 'NA PAPERA ARREVUTAJENO NAPULE.
Ad litteram: Due donne ed un'oca misero a soqquadro Napoli.
Alibi anche: Una donna ed un’oca misero a soqquadro Napoli Uno dei consueti
motti antimuliebri (presentato in duplice versione di cui la seconda molto piú
sarcastica) dell' antica cultura partenopea, motto nel quale si pogono in
ridicolo le donne ritenute cosí eccessivamente rumorose e/o ciarliere al segno
che bastano due donne o addirittura una sola donna ed una starnazzante oca per
scatenare un putiferio che può giungere addirittura a coinvolgere un'intera
città.Non dimentichiamo che le starnazzanti oche (qui papere) del Campidoglio
difesero la città di Roma quando nel 390 a.C. [ o per alcuni, nel 387 a.C.] con
il loro starnazzare destarono il valoroso Marco Manlio che lanciò l’allarme
come rammentato nell’episodio dell’assedio della città da parte dei Galli
comandati da Brenno; nè è dato sapere con certezza, anche se è ipotizzabile, se
le oche sacre a Giunone fossero governate da donne che gridando si unirono alle
oche.
5.DENARO 'E STOLA, SCIOSCIA CA VOLA.
Ad litteram: denaro di stola, soffia che vola via. Id est:
il danaro ricevuto o in eredità, o in omaggio da un parente prete, si disperde
facilmente, con la stessa facilità con cui se ne è venuto in possesso e ciò
perché nel malevolo inteso comune un sacerdote che faccia un dono o lasci beni
in eredità, lo fa sempre accompagnandoli da maledizioni...
Brak
Nessun commento:
Posta un commento